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INTERVISTE
 
 

“Non mi sono mai sentito un insegnante, ma un artigiano della didattica che gestisce una bottega con giovani apprendisti di grande talento dove grandi maestri arrivano per completare l’opera di quel quadro musicale di cui la natura ha già prestabilito la genialità. Una formula che esisteva già nel '500 e che, anche senza allontanarci nel tempo, rispecchia la storia della nostra città: quante piccole botteghe di Imola sono diventate aziende e poi industrie. Molte persone sono stupite che a Imola sia nata un’Accademia Pianistica, forse questa perplessità è comprensibile, perché il prodotto della nostra bottega è difficile da capire, è impalpabile, misterioso, prezioso, non si può toccare ma soltanto ascoltare”.

Franco Scala (pianista, insegnante, fondatore degli "Incontri col Maestro di Imola")

Quest’anno vorrei farvi un regalo. È un progetto che sto sviluppando insieme a Ekaterina Mechetina, bravissima pianista russa, celebre in tutto il mondo. Ogni due settimane, con l’aiuto di un generatore di parole casuali, Ekaterina sceglierà una di una lista di 27 parole preparata da me e in un breve saggio condividerà con voi i suoi pensieri e ricordi su questo tema. Spero che questi interventi colgano la vostra attenzione perché Ekaterina non solo è una bravissima musicista ma è anche una persona molto interessante e profonda.

Allora, Vi presentiamo "Ekaterina Mechetina, ventisette saggi sulla musica e sulla vita"

"Nel 2016 sono stato invitato ad esibirmi presso la prestigiosa Carnegie Hall di New York, insieme al soprano coreano Chung Wha Lim.
Avevo 19 anni, ero ancora studente in Conservatorio e ricordo che insieme ai miei genitori ed alcuni amici, partimmo per gli Stati Uniti, per quello che fu il mio primo viaggio oltre oceano. Il concerto prevedeva un programma che univa la musica tradizionale coreana all’Opera italiana, e fu davvero un successo, anche grazie all’acustica ed al magnifico Steinway della Weill Recital Hall.
"

Antonio Gomena (pianista, insegnante, compositore italiano)

Franco Giardino e Marina Gutkovich, una coppia impegnata da tempo nello studio appassionante della vita e dell’opera del paesista russo Silvestr Scedrin, il cui talento fiorì tutto in Italia due secoli fa. Ho parlato con Franco Giardino non solo del grande pittore ma anche del suo romanzo-verità sulla vita di Silvestr Scedrin. Vi consiglio di cuore non perdere questo racconto estremamente interessante. È una delle interviste più belle e straordinarie sul mio sito!

"...Non avrei mai potuto immaginare che dalla preparazione di un’intervista con Franco Giardino, biologo, fotografo e autore di libri sul paesaggista russo, Silviestr Scedrìn, venisse non solo la risposta ma anche la possibilità d’un incontro inatteso! In una foto datami l’estate scorsa da Franco Giardino per impaginare l’ intervista, alla sinistra del Presidente Emerito della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, stava Marina Gutkòvich! Non potei lasciarmi sfuggire l’occasione e fui lietissima d’incontrarla: è sempre bella, assai socievole e grazie alla conversazione riportata qui di seguito, finalmente ho saputo".

Marina Gutkòvich (attrice sovietica)

 

Questa volta vi presento una conversazione con la sovrintendente dell’Accademia Pianistica di Imola, Angela Maria Gidaro. A Imola, in Accademia, Angela è arrivata venti anni fa per studiare piano con il grande Maestro Scala ma, come spesso accade, il destino le ha riservato delle sorprese. Oggi, questa bellissima e giovane donna fa al tempo stesso la mamma di tre stupendi bambini e si occupa di tante cose che riguardano l’Accademia. Il Maestro la chiama il suo grande appoggio.

Angela Maria Gidaro (la sovrintendente dell'Accademia Pianistica di Imola)

"Oggi tutto il mondo è in pausa. Stiamo tutti vivendo un periodo strano, mai capitato prima, poco piacevole e davvero difficile. Siamo costretti a imparare a fare tante cose per la prima volta e a vivere un’altra realtà che spesso e' surreale. Il periodo che stiamo vivendo non è facile. Ma ogni problema ha sempre lati negativi e positivi. Del negativo in questo periodo parlano spesso e molto ma io invece vorrei cercare di parlare del positivo che è sempre presente anche in ogni situazione difficile. Per questo motivo ho invitato a parlare con voi anche i miei amici musicisti e gli artisti che, con la loro attività, ogni giorno portano il bello nella nostra vita.

Saper vedere il lato positivo anche nelle situazioni difficili è un dono o una forma di saggezza? Cosa c’è di positivo nella Sua vita di oggi e qual’è il Suo oggi desiderio più forte?.."

 

"Suonare non è un atto di dimostrazione, né un momento di spettacolo. È un modo di essere, di sognare, una ragione di vita. Suonare è la condivisione di un'arte assoluta e sempre nascente come la Musica, attraverso un mezzo fatto di materia densa e vivente: il suono".

Roberto Giordano (pianista, insegnante, vice direttore dell'Accademia Pianistica di Imola)

 

"La paura di dovermi confrontare con il mondo della biografie pucciniane, di scrivere un testo che fosse inutile perché su Puccini c'era già "tutto", era molto forte. Ci ho pensato a lungo. Poi però mi sono venuti in mente proprio quei lettori che Puccini non lo conoscevano e ho pensato che potesse essere utile un testo che li conducesse per mano alla sua scoperta senza grosse difficoltà. Quell'approccio mi ha convinto a cominciare e ad andare avanti. L'ho anche fatto leggere ad alcuni dei miei studenti, e con loro ogni anno abbiamo fatto il progetto di andare a vedere un'opera di Puccini al Giglio. Proprio grazie a loro mi sono reso conto che avevo raggiunto lo scopo di fare un lavoro per chi Puccini non lo conoscesse."

Emiliano Sarti (scrittore)

 

"Un bravo accordatore a mio parere deve conoscere la musica non solo classica ma anche altri generi ma soprattutto deve avere un grande rispetto per il pianista che in un'ora mette a disposizione di tutti milioni di ore di studio fatte in solitudine, da solo in una stanza con il pianoforte. Mettere in ordine il pianoforte, prepararlo per un programma che sarà eseguito quella sera è la prima forma di rispetto per il pianista che ci mette la faccia ed è l'unico che rischia di essere criticato".

Aldo Santarpino (tecnico/accordatore)

 

"Penso che in alcuni mestieri d’arte, la passione e soprattutto l'intuito abbiano portato ad applicare dei principi o delle leggi ancora prima che queste fossero ben comprese o comunque spiegate scientificamente; il pianoforte ne è certamente un esempio. Il mio percorso inizia andando a lezioni private di piano da un Maestro di pianoforte classico, che mi fece appassionare allo strumento ed alla cultura del “bel suono”. In seguito nel 1983 la mia passione tecnica per gli strumenti meccanici mi porta ad allestire un laboratorio-studio sotto casa (dove allora abitavo) e studiare la storia tecnico-costruttiva dei pianoforti moderni realizzati negli ultimi 100-120 anni."

Luigi Borgato (costruttore di pianoforti a coda BORGATO)

 

Allora, vale la pena di andare dall’artista subito dopo il concerto se avete qualcosa da dirgli? Come capire quando va bene applaudire o quando è ancora troppo presto? E infine, perché almeno una volta nella vita bisogna andare ad ascoltare la musica classica in una sala da concerto e non limitarsi alle registrazioni anche se molto belle? Ho invitato a rispondere a tutte queste domande una famosa pianista russa, Ekaterina Mechetina e una regista italiana d'opera Serenella Gragnani. Ekaterina e Serenella hanno gentilmente accettato, cosa per cui sono molto grata loro.

Ekaterina Mechetina(pianista), Serenella Gragnani(scrittrice, regista d'opera, psicologa)

 

"Ogni libro che traduci ti porta a leggere tanti altri libri. È un lavoro culturale e di grande curiosita. È un lavoro molto creativo e non è mai ripetitivo. Ti porta ad aprire tante porte, a leggere tante cose e a scoprire tante storie che diventano parte del tuo bagaglio culturale personale"

Ilide Carmignani (traduttrice)

 

"È passato quasi un anno dalla mia prima volta a Mosca. In quell'occasione cantai il ruolo di Lindoro nell'italiana in Algeri di Gioacchino Rossini al teatro Stanislavsky. Devo dire che è stata una bellissima esperienza, in quei giorni mi dicevo sempre che mi sarebbe molto piaciuto tornare in questa bellissima città, quindi sono felicissimo! Questa volta però si cambia sia teatro che opera: a gennaio sarò Ernesto nel Don Pasquale di Donizetti al teatro Bolshoi".

Francisco Brito (cantante lirico)

 

"Il regista non e' il padrone di una cosa tutta sua. E' una persona che dovrebbe mettersi al servizio di chi ha scritto quella musica e quel libretto cercando di interpretare che cosa c'e' li' dentro.Tante volte invece il regista segue una sua visione senza preoccuparsi di vedere se essa e' ancorabile a quella musica e a quella storia."

Serenella Gragnani (scrittrice, regista d'opera, psicologa)

 

"Comunque c’è da dire che è molto difficile trovare le voci di un tempo anche perché oggi non c’è più tempo per crescere, i giovani per sfondare devono cantare cose che gli fanno rischiare la carriera e poi non possono più tornare indietro nel repertorio e se un artista canta per troppi anni un repertorio dopo diviene un routine e gli viene chiesto di cambiare repertorio e allora iniziano i rischi. Insomma oggi non si da più il tempo a un artista per crescere. Al primo errore ti mettono in seconda fila."

Massimo Cavalletti (cantante lirico)

 

"Ogni volta che un interprete suona, cerca di far sì che l'idea che ha in quel momento sia la migliore. Ovviamente, è solo la migliore tra quelle che è riuscito a trovare. Non so se è possibile avere un'idea definitiva su una musica. È vero che è già scritta,
però il nostro modo di rapportarci con essa è diverso di volta in volta."

Federico Nicoletta (pianista)

 

L'idea di questa intervista fatta di una sola domanda e' nata all'improvviso da una conversazione con una signora russa in cui abbiamo parlato di musica e del ruolo del pubblico nella vita di un artista. Una domanda semplice ma nello stesso momento molto filosofica, profonda e interessante: "Perche' a un musicista/artista serve il pubblico?" Nella nostra conversazione, la signora ed io abbiamo parlato solo di pianisti, ma a partecipare a questa discussione ho deciso di invitare anche altre persone la cui vita e' collegata alla musica e al teatro lirico.

"In Italia questo mestiere, l'attore, è spesso "improvvisato" in Russia invece "giocano" seriamente con questa arte!"

Marco Brinzi (attore)

 

"Amo il barocco e la musica moderna, mi diverto tra Haendel e Stravinsky, ma il mio amore per l'opera è innato e viscerale, dunque canto a perdifiato (in macchina) tutto il repertorio belcantisico italiano fino a Verdi e Puccini...
Vorrei mettere in scena Carmen, il mio primo grande amore, e Macbeth, perché adoro Verdi che fa Shakespeare! I progetti sono pronti, resta trovare il posto dove farli!"

Stefania Panighini (regista d'opera)

 

" Il 2016 è stato il più intenso per me, ho passato tanti bellissimi momenti, dal debutto del Viaggio a Reims a Zurigo, coprire il ruolo di Juan Diego a Pesaro, debuttare al San Carlo di Napoli, ma soprattutto la nascita di mia figlia, che rende tutto più bello e tutto ha più senso".

Francisco Brito (cantante lirico)

 

"Lucca e' una delle citta' piu' affascinanti! Deve diventare una capitale della musica a livello mondiale perche' ci sono tutti i presupposti per farlo.
Pero'questa cosa deve essere gestita a livello internazionale, perche' se facciamo le cose a livello locale non alzeremo mai questa barriera."

Mattia Campetti (cantante lirico)

 

Miei cari lettori
Stavolta vorrei presentarvi alcuni bravi giovani artisti. Potete ascoltarli non solo a Lucca e in altre citta' italiane, dove si esibiscono spesso, ma anche nei diversi Paesi del mondo.

Ho ascoltato tutti loro per la prima volta all'Oratorio degli Angeli Custodi di Lucca. Max Jota, Fabio Menchetti e Aldo Dotto.

 

"Niente succede per caso.

Tutte le scelte successive fatte nella mia vita probabilmente sono dovute anche alla ginnastica. Lo sport mi ha lasciato il carattere."

Silvia lazzarini (una pasticciera che fa l'istruttrice di fitness)

 

"Da buon lucchese vi dico Puccini, da buon italiano Verdi e da grande appassionato di Musica Mozart! Ma non posso vivere senza Bach, Beethoven, Ciaikovskij … questa domanda è troppo difficile!!! L’elenco non finirebbe mai, mi piace ascoltare di tutto e sono insaziabile!"

Mattia Campetti (cantante lirico)

 

" La musica di oggi e' il mondo di oggi. Cosa vuol dire essere un compositore di oggi?
Raccontare il mondo di oggi in un linguaggio di oggi che pero' per forza deve comunicare qualcosa. La gente ha un estremo bisogno d'arte, oggi come ieri.
Pero' di arte vera."

Federico Favali (compositore)

 
 
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