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"In Italia questo mestiere, l'attore, è spesso "improvvisato" in Russia invece "giocano" seriamente con questa arte!!!"

Marco Brinzi

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Sono appassionata di teatro e d'opera e per questo motivo durante il mio primo soggiorno a Lucca per prima cosa sono andata al Teatro del Giglio per guardare il programma. Negli anni successivi in questo teatro abbiamo visto molti bellissimi spettacoli e ci abbiamo ascoltato numerose opere. Il Giglio e' diventato il posto piu' amato e piu' visitato della citta'.

Abitando a Lucca, ho pian piano conosciuto meglio sia la citta' sia la gente. Visto il mio grande interesse per il teatro, un giorno mi hanno chiesto se conoscevo Marco Brinzi. "No, chi e'?" - ho risposto. "Ma come? Non conosci questo bravissimo e famoso attore lucchese!?" - e' stata l'esclamazione sorpresa alla mia risposta negativa. Mi sono incuriosita e ho cominciato a controllare su tutte le locandine degli spettacoli successivi il nome di questo attore. Poi ho saputo che Marco da tempo faceva anche il maestro presso il teatro per i gruppi dei ragazzi che ammiravano tanto.

Purtroppo non mi e' ancora capitato di vedere Marco Brinzi a teatro e lo faro' prima possibile con tanto interesse e piacere. Ma oggi sono onorata e molto contenta parlare con lui!

 

 

Marina: Marco, la tua decisione di diventare attore teatrale e' collegata con Lucca? Sei nato in questa citta' e ci vivi ancora. Da bambino amavi andare al Teatro del Giglio? Forse hai studiato in uno studio teatrale? Come hai scoperto il mondo teatrale e a quale eta'?

Marco: La decisione di provare a fare teatro è nata quando avevo 14-15 anni. Ero estremamente timido e veramente chiuso nel mio mondo pieno di fantasie. Poi alle scuole medie la professoressa di italiano ci propose di fare una commedia per il laboratorio di teatro pomeridiano. Non so cosa mi mosse a saltare in piedi e dire davanti alla classe, che mi guardò stupita, che io volevo provare a recitare un ruolo nella commedia...Ci divertimmo. E per me era stupendo! Il teatro mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con le altre persone. Da lì in poi ho cercato di coltivare in maniera autodidatta questa "malattia" che mi aveva contagiato per poi andare a fare la maschera, strappando i biglietti, al teatro della mia città Lucca...per guadagnare qualcosa per pagare il primo anno di università e per avvicinarmi al teatro. Per questo al Teatro del Giglio sono molto legato perché ho coltivato in quello bellissimo teatro i primi passi verso la mia passione.

M: Ti sei diplomato presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Luca Ronconi. E' un teatro storico, fondato dal grande Giorgio Strehler. La scelta di questo posto e' stata casuale oppure sapevi che volevi studiare proprio li'? Perche' hai scelto questa scuola teatrale?

M: A 19 anni mi sono informato su quali potessero essere le scuole riconosciute di teatro.
Provai sia al Piccolo di Milano che alla scuola di Genova, entrambi i provini andarono bene ma scelsi il Piccolo perché durante la scuola, per far pratica, inserivano gli attori negli spettacoli creati da Ronconi.
Era molto utile vedere sul palco dei mostri sacri come Mariangela Melato. Si ruba e si prova ad imparare...non è detto che ci si riesca...insomma ce provo!!!

M: Dalle informazioni trovate su di te ho capito che ti consideri piu' un attore teatrale che di cinema. E' vero? Perche'?

M: Sono due forme espressive e due mezzi diversi. Amo il teatro per il contatto diretto con il pubblico. E sto aprendo al cinema o serie televisive perché mi affascina un lavoro di sottrazione sulla recitazione. Entrambi comunque hanno la forza di raccontare storie ed emozionare in modo diversi. Ma il teatro è in mano agli attori ed è diretto con il pubblico per questo lo preferisco.

M: Dei tuoi spettacoli quali sono piu' significativi per te?

M: Ogni spettacolo mi ha lasciato qualcosa!!!
Ma dovendo dire così al volo posso dire 3 che mi hanno segnato in teatro "Nozze di sangue" di Lorca per la regia di Serena Sinigallia dove ho dovuto imparare la lingua sarda, "Muro" che parla di un ex paziente psichiatro del manicomio di Volterra per la regia di Ciro Masella e "Winter" di Jon Fosse per la regia di quel genio lituano che è Oskaras Koršunovas!

M: Preparandomi per questa intervista, ho letto da qualche parte che hai avuto la fortuna di lavorare con diversi importanti registi teatrali tra cui anche due grandi registi russi: Lev Dodin e Anatolij Vassiliev. Cosa ti ha dato il lavoro con queste due persone importantissime del teatro russo?

M: Sia Dodin che Vassile'v li ho incontrati nel periodo scolastico per un master di 2 settimane. Lavoravamo con questi due maestri su alcune scene degli "Uccelli" di Aristofane. Credo che le scuole di teatro in Russia al pari con quelle Inglesi siano le migliori che ci siano. La dedizione che i maestri passano agli allievi è "sacra". Dodin è un maestro nel cercare le relazioni e i conflitti tra i personaggi rendendo il lavoro un atto poetico altissimo.
Vassile'v è un pedagogo straordinario. Pone delle domande necessarie all'attore per capire come muoversi in questo mestiere.
In Italia questo mestiere, l'attore, è spesso "improvvisato" in Russia invece "giocano" seriamente con questa arte!!!

M: Secondo te, che cosa e' piu' importante nel mestiere dell'attore?

M: La disciplina credo...e la voglia di indagare se stessi.

M: Cosa fai quando sei triste?

M: hmmm??? Mangio pizza. Ascolto i pink floyd passeggiando sulle mura...sperando che sia passeggero

M: Quali 3 film del cinema italiano contemporaneo tu consiglieresti di guardare?

M: Difficilissimo rispondere!
Direi sicuramente qualsiasi film di Scola o Fellini mentre più recentemente amo Garrone che trovo molto profondo sia nelle storie che nel modo di girare.

M: Tra i tuoi ultimi lavori a teatro c'e' CALENDAR GIRLS dove reciti in compagnia di 8 stupende attrici italiane. Lucca avra' ancora occasione di vedere questo spettacolo nel mese di marzo. E possiamo vederti anche alla tv in "Tutto può succedere". Racconta per favore di questi progetti.

M: In Calendar GIRLS sono Lawrence, fotografo amatoriale che aiuta Crish, interpretata da Angela Finocchiaro come sempre stupenda, a realizzare il calendario per raccogliere fondi per l'ospedale dopo che il marito di Annie è morto di leucemia. Lo spettacolo ha avuto un riscontro del pubblico pazzesco! Fino adesso 105 repliche tutte esauriti in teatri grandi da 900 posti!!! Insomma una soddisfazione per noi! Lavorare in un gruppo di donne (8 in scena) e fotografarle nude ogni sera non è stato facile ahahah ho ancora gli incubi!!! Scherzo! Sono tutte colleghe talentuose e lavorare assieme è stato stimolante... essendo tutte donne poi! 😄😄😄

Tutto può succedere è un format americano portato in Italia da un grande regista Lucio Pellegrini. Ho avuto la fortuna di lavorare con Maya Sansa, Premio David di Donatello.

Per il futuro mi aspetta un monologo a Roma sulla sindrome di Asperghrer che debutterà a fine aprile e poi nuovi progetti di cui ti parlerò più avanti!!!

 

Marina Nikolaeva /Lucca-Mosca, marzo 2016
foto di Marco Brinzi

 
 
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