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Una favola per Ada

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A volte anche nella vita quotidiana succedono cose favolose.

Qualche giorno fa ho letto un messaggio interessante sulla pagina Facebook di una signora russa. Lei era venuta a Lucca per una conferenza e un giorno prima della sua partenza ha deciso di visitare la casa-museo di Puccini. In quel messaggio raccontava del suo dispiacere perche' la visita al museo era impossibile a causa di lavori in corso proprio in quei giorni. Aveva fatto un lungo viaggio dalla Russia e questa visita era importante per lei, non solo per la passione per la musica ma anche per il suo lavoro.

La signora di cui vi parlo si chiama Ada. Da molti anni lavora nella casa-museo del grande compositore Pjotr Il'ic Ciajkovskij a Klin, una citta' poco distante da Mosca. Il suo rammarico di andar via da Lucca e non vedere la casa natale di Puccini era grande. Ha provato a spiegarlo ai suoi colleghi italiani ma questi non sono riusciti a farla entrare neanche come caso eccezionale.

Non di rado anche a lei capita di fare delle eccezioni durante il suo lavoro a Klin, sia per i colleghi sia per gli appassionati di Ciajkovskij che per caso si trovino in una situazione simile. Perche' lei lo fa? Lei dice perche' le persone fanno tanti chilometri per Ciajkovskij, come lei aveva fatto per Puccini.

Ho letto il testo di Ada e ho ricordato subito quello che mi e' successo 10 anni fa ad Arezzo, a Casa Vasari.

Era sera. Eravamo ad Arezzo per la prima volta e non conoscevamo bene la citta'. Eravamo riusciti a trovare Casa Vasari 5 minuti dopo la chiusura. Non sapevamo se un giorno avremmo potuto tornare in questi posti ed io ero veramente disperata. La visita di questa Casa per me, appassionata del Rinascimento italiano, era importantissima. Vicino all'ingresso ho visto il campanello. Nessuno della nostra compagnia condivideva la mia idea, ma io ero decisa a realizzarla. Ho suonato e dopo qualche secondo dalla finestra del piano di sopra mi ha risposto un signore. Mi sono scusata per la tarda visita, la cui colpa era la poca conoscenza della citta', e ho spiegato a questo signore che eravamo russi, che avevamo fatto il viaggio fino ad Arezzo per visitare questa casa e ci dispiaceva tanto ritornare a Mosca senza verderla. Il mio comportamento era al di fuori delle regole della cortesia, e lo capivo bene, ma il pensiero di non potere tornarci piu' mi portava tanta angoscia. Quando ho finito il mio monologo la porta si e' aperta.

Come avrete gia' capito quella sera abbiamo visto Casa Vasari e il suo custode ci ha fatto da guida. Il gesto cosi' gentile di questo signore mi ha colpito tanto. Poi, qualche anno dopo, ho scritto un libro in cui ho dedicato uno dei racconti a questa fantastica storia.

Da quel giorno sono passati 10 anni. Un giorno siamo ritornati ad Arezzo e il nostro primo pensiero e' stato per quel custode. Non eravamo sicuri di trovarlo sempre allo stesso posto ma siamo stati fortunati. Era sempre li', a Casa Vasari. Gli ho ricordato quella storia da favola che lui ci ha regalato una sera, tanti anni prima, e gli ho regalato il mio libro con la dedica. Ne fu commosso e felice.

A volte vale la pena andare contro le regole per fare qualcosa di vero e bello!

Tornando alla storia di Ada, capivo molto bene il suo dispiacere. Non era bello lasciare questa traccia di tristezza per la stupenda Lucca e i suoi abitatanti nella sua anima e nel suo cuore. Come quella volta ad Arezzo, ho pensato a provare di cambiare questa situazione e far andar via Ada da Lucca felice.

Non e' stato certo facile organizzare qualcosa per lei, perche' tutto e' successo all'improviso e avevamo solo qualche ora per poter cambiare qualcosa. Per sfortuna, molti dei miei amici proprio quella sera non erano in citta': qualcuno aveva un concerto a Salisburgo, qualcuno affari a Firenze, altri erano fuori per motivi di lavoro o erano impegnati in ufficio fino a tardi.

Ma io sapevo che nella patria del grande Puccini vivono persone stupende. All'ultimo momento siamo riusciti a organizzare per Ada una vera e propria favola!

Tutto questo lungo discorso e' per ringraziare Mattia Campetti, mio carissimo amico lucchese e persona di grande cuore e anima, che nonostante i suoi impegni e' riuscito a trovare per Ada una persona che le ha fatto la guida per la citta'.

Vorrei ringraziare proprio la guida che l'ha accompagnata, Stefano Teani, che le ha fatto fare un bellissimo giro per la citta' raccontandole di Lucca.

E finalmente un ringraziamento particolarissimo va a Francesco Petrini e Luigi Viani che hanno reso possibile anche la visita della casa natale di Puccini!

Ada non poteva credere alla fantastica storia che le e' successa qualche ora prima della sua partenza. La stessa sera, dopo essere ritornata in hotel, mi ha scritto che era strafelice e che le abbiamo regalato una vera e propria favola!

Conserva per sempre dei bellissimi ricordi di Lucca e dei suoi abitanti e vi aspetta a Klin a casa di Pjotr Il'ic Ciajkovskij!

Le cose stupende si possono fare anche a distanza di 3500 chilometri ;-), basta averne il desiderio, delle persone stupende accanto e non aver paura di provare a fare qualcosa di bello.

Marina Nikolaeva/novembre 2015

 
 
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