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Genova. Luisa Miller

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Quasi 15 anni fa siamo venuti a Genova di passaggio andando verso la Francia. Da quelle poche ore passate alla ricerca della caravella di Colombo e' nato il racconto più divertente del mio libro.
Quante volte in questi anni siamo passati in autostrada vicino a Genova, ma per visitarla ci voleva davvero una buona scusa. L'abbiamo finalmente trovata in questi giorni. Luisa Miller, del grande e adorabile Verdi ci ha finalmente riportati a Genova. Quest'opera purtroppo non viene messa spesso in scena e ascoltarla e' una vera e propria fortuna. Lo spettacolo al Carlo Felice con Carlo Colombara e Leo Nucci era da non perdere.
Per me e' stato curiosissimo osservare anche il direttore d'orchestra, Andrea Battistoni. Questo giovanissimo musicista ha un'energia pazzesca. Il suo modo di dirigere con tutto il corpo e' veramente impressionante. Io adoro guardare i direttori d'orchestra e Battistoni e' proprio il caso in cui e' difficile staccare lo sguardo dalla buca d'orchestra e farlo "ritornare" sul palcoscenico :-).
Del teatro invece direi che a noi piacciono di più quelli classici. Il Carlo Felice e' moderno e assomiglia molto a una grande sala da concerto, più meno come il Teatro Regio di Torino.
E per concludere la prima parte dedicata al teatro, ammetto un piacevolissimo incontro con l'autrice del libro "Giu' la maschera" (di cui ho già parlato in queste pagine), Serenella Gragnani. A tutti coloro che amano l'opera consiglio di leggere questo testo scritto in collaborazione con Jose Cura. L'opera vive un brutto periodo, non solo in Italia, ed e' tanto bello trovare un libro come questo: un libro raro, scritto con l'amore e la passione per questo genere musicale.

novembre/2014

Genova. Frida Kahlo e Diego Rivera

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Andando a Genova e avendo una sola giornata a nostra disposizione, abbiamo scelto solo due posti da visitare: l'acquario e il museo di Emanuele Luzzati. Inoltre, dopo tutta l'acqua che e' caduta per tutta la penisola italiana e' stato piacevole godere del sole camminando per le vie della città senza nessuno scopo.

La mostra di Frida Kahlo e Diego Rivera presso il Palazzo Ducale ha attirato il nostro sguardo: una pittrice messicana, una bella donna la cui vita e' stata tragica e stravagante e un'artista di grande talento che con i suoi lavori ha fatto conoscere le tradizioni, i costumi e la cultura del suo Paese.

Alla mostra e' presentato un buon numero di quadri di tutti e due i pittori. In ogni sala ci sono dei manifesti con le spiegazioni dei diversi periodi della vita di questa coppia d'artisti. Conclude la mostra una sala con delle stupende fotografie di famiglia e gli abiti nazionali di cui Frida era appassionata e che indossava abitualmente.

Un ringraziamento speciale agli organizzatori che hanno fatto un gran bel lavoro e sono riusciti a presentare al pubblico la mostra in modo eccellente! Invece, ad esempio, quella di Modigliani a Palazzo Blu a Pisa e' povera, ed e' un peccato perche' c'e' poco da vedere nonostante la grande pubblicita'.

Compro di rado i cataloghi: costano e pesano parecchio. Andar via dalla mostra genovese senza un catalogo era impossibile. Allora, se siete di Genova o ci passate e avete 2 ore di tempo, andate a vederla!

novembre/2014

Grigory Sokolov a Parma

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Se esistono i geni del pianoforte, Grigoriy Sokolov di sicuro e' uno di questi. Volevo ascoltarlo dal vivo da tempo. Poi i consigli dei miei cari amici pianisti italiani mi hanno convinto ancora di più. Il 3 novembre, finalmente, siamo andati al concerto di questo grande pianista russo a Parma. E' cosi' difficile descrivere le emozioni che ha provocato con la sua interpretazione. Quando lui suona ti sciogli nella musica e in quel momento per te non esiste più nulla. Quello che fa Sokolov e' fantastico!
Inoltre, più di 10 bis sono stati quasi un secondo concerto.
Se dovesse esistere un suono ideale, sarebbe proprio quello ottenuto da Sokolov.
Vorrei dare un consiglio a tutti gli appassionati di musica classica: appena possibile andate ad ascoltare uno dei migliori pianisti del mondo. Ne vale la pena. Anzi, secondo me, e' obbligatorio :-)

novembre/2014

Alexander Romanovsky a Bergamo

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Abbiamo comprato in anticipo i biglietti per vari concerti. Bisognava organizzare bene il viaggio e partire.

Ho gia' scritto del primo concerto a Brescia dove ha suonato Daniil Trifonov. Il secondo della nostra lista e' stato quello di Alexander
Romanovsky a Bergamo. Siamo arrivati sul posto in tarda sera. Del nostro primo viaggio nella città natale del grande Donizetti, 7 anni fa, ci erano rimasti solo dei bei ricordi.

E' inutile descrivere le emozioni che provi quando suonano bravissimi musicisti. Posso solo dire che la musica, quando è in buone mani, diventa un tesoro e vale certamente la pena fare 300 chilometri per goderlo.
Mi hanno chiesto chi di questi due, Trifonov e Romanovskiy, e' il migliore. E' impossibile fare un paragone tra due musicisti così diversi. Ed e' anche' inutile perché ognuno e' un mondo a se' e abbiamo avuto il piacere immenso di ascoltarli tutti e due nello stesso festival pianistico.

Vorrei dire anche qualche parola sul pubblico di questo festival che ho trovato molto particolare. In tutti e due i concerti le sale erano piene e a tutti e due i musicisti sono stati chiesti numerosi bis! Sia a Bergamo sia a Brescia la gente ha apprezzato al massimo la bellezza delle musiche russe e non aveva fretta di andar via dopo il concerto, come fa spesso il pubblico operistico o teatrale. Anzi, la sala e' rimasta ferma nell'attesa di ascoltare qualcosa in piu' del programma del concerto. Anche a Bergamo, come a Brescia, tutti hanno avuto la possibilita' di parlare e ringraziare di persona Alexandr Romanovskiy e chiedergli l'autografo.

Romanovskiy si e' trasferito a Imola dall'Ucraina all'eta' di 11 anni e da quel momento vive in Italia. E' un allievo del grande maestro sovietico Leonid Margarius che da tanti anni insegna presso l'Accademia Pianistica Internazionale di Imola.

giugno/2014

Daniil Trifonov

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Per tutto il mese di maggio, Brescia e Bergamo ospitano il 51-esimo festival pianistico internazionale. In questo periodo al Teatro Grande di Brescia e al Teatro Donizetti di Bergamo si esibiscono i migliori musicisti: tanti concerti, molti nomi di fama mondiale.

Quest'anno al festival si possono ascoltare dei fantastici esecutori russi, tra cui i pianisti Daniil Trifonov, Boris Berezovskiy, Alexandr Romanovskiy, Alexei Volodin, Yulianna Avdeeva, Grigory Sokolov, il violinista Sergey Krylov,i direttori d'orchestra Yriy Temircanov e Vladimir Fedoseyev. Sono tutti veri e propri gioielli della cultura russa e bei rappresentanti della famosa scuola musicale russa.

Guardando il programma di questa stagione concertistica, intitolata "Rachmaninov e la Russia", avremmo voluto andare praticamente a tutti i concerti! Ma così avremmo dovuto trasferirci in queste due città per tutto il mese. Visto che e' una cosa impossibile ho scelto solo tre concerti.

Comincio il mio racconto dal primo a cui abbiamo assistito, il 26 maggio a Brescia.

Daniil Trifonov e' nato a Nizniy Novgorod nel 1991 in una famiglia di musicisti. Ricorda che il pianoforte c'e' sempre stato in casa dei suoi genitori ma l'interesse per lo strumento gli e' venuto solo all'eta di 5 anni. Ha cominciato a studiare e quasi subito i genitori hanno scoperto che il bimbo aveva l'orecchio assoluto e il talento. Hanno deciso di portarlo a Mosca. La famiglia si e' trasferita in questa città' e dal 2001 Daniil ha cominciato a studiare alla Scuola Gnessin nella classe della famosa maestra Tatiana Zelikman. Ha terminato i suoi studi nel 2009.

Scrive musica per pianoforte e brani da camera. Dal 2009 studia il pianoforte al Cleveland Institute of Music con Sergey Babayan.

Ha solo 23 anni ma ha già partecipato a tre importanti concorsi musicali:

il Concorso di Chopin di Varsavia (terzo premio),
il Concorso Rubinstein di Tel Aviv (primo premio)
e finalmente il Concorso Ciajkovskij di Mosca (primo premio e Gran Prix).

Ha già suonato con numerose tra le orchestre piu' importanti e i miglior direttori d'orchestra del mondo.

La sala del Teatro Grande di Brescia era piena. Quella sera Trifonov ha presentato un programma molto interessante.
Devo ammettere la leggerezza del suo tocco e il virtuosismo con cui suona le opere musicali. Lui non suona ma vive ogni nota. Basta guardare il suo viso, la sua mimica e i movimenti del suo corpo. Lo chiamano il pianista romantico.

Trifonov sembra instancabile. Per lui suonare e' una delizia. Con la stessa leggerezza e un godimento immenso ha suonato anche 5 bis e credo avrebbe potuto farne anche di più :-)

Dopo, nel foyer del teatro, ogni ascoltatore ha potuto comprare dei CD con le registrazioni di Daniil Trifonov e ottenere il suo autografo.Sono molto onorata di sapere che tra i musicisti di fama mondiale ci sono tanti giovani russi: Daniil Trifonov, Denis Mazuev, Yulianna Avdeeva, Seregey Krylov. Questo vuol dire che l'epoca dei grandi russi non e' passata!

maggio/2014

Week-end a Torino, una delle piu' belle citta' italiane

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Tornare a Torino e' sempre un immenso piacere perche' ci abita la nostra carissima amica Isa. Ogni incontro con lei e' una marea di emozioni positive!

Oramai da qualche anno c'e' anche un altro motivo per cui veniamo piu' spesso in questa citta': andare all'opera al Teatro Regio.

Devo dire che in Italia questo teatro e' uno dei pochi dove la stagione musicale e' molto lunga: comincia nel mese di ottobre e finisce a luglio. Durante questo periodo il pubblico ha il piacere di assistere a 12 opere e diversi concerti.

Il teatro e' stato ricostruito dopo l'incendio del 1936. Ora viene considerato uno dei migliori in Europa per l'acustica.

Qua abbiamo già assistito a diverse opere e questa volta ci siamo ritornati per il Guglielmo Tell di Rossini. E' l'ultima opera, e la piu' lunga, del grande compositore. Chissa' perche' dopo il Tell, negli ultimi 30 anni della sua vita, Rossini decise di non scrivere piu' opere.

Questa volta e' stato molto difficile prendere i biglietti. Era tutto esaurito gia' qualche mese prima dello spettacolo, ma all'ultimo momento siamo stati fortunati ad ottenerne due.

Questa versione di Guglielmo Tell e' stata realizzata dal famoso regista inglese Graham Vick per il festival Rossini a Pesaro nel 2013. Ha sollevato molte polemiche ma io le lascio da parte (le recensioni possono essere lette su Internet) e parlo solo della mia impressione. Vedere uno spettacolo cosi' bello e' una vera e propria fortuna. All'opera e' sempre la musica a farla da padrona, ma se quello che succede sul palco attira lo sguardo dello spettatore per tutto lo spettacolo fino all'ultima nota, questo vuol dire che il regista e' riuscito a fare un gran bel lavoro. Cosi' e' lo spettacolo di Vick. Il tutto era talmente piacevole che non senti nessuna stanchezza dopo 5 ore passate a teatro.

Non sono una grande appassionata di regia moderna all'opera, perche' credo siano pochi i registi che sono in grado di fare uno spettacolo che corrisponde alle idee del compositore. Anche da questo punto di vista il Guglielmo Tell ha attirato la mia attenzione.

Al momento di comperare i biglietti avevamo evitato la data del 14 maggio a causa della finale di Europa League a Torino. Chi poteva pensare che proprio al momento della nostra uscita dal teatro, in pieno centro citta', tutti i tifosi avrebbero salutato la Juventus che stava per partire? E' stata un'immagine che ci ha fatto impressione ;-)Al momento di comperare i biglietti avevamo evitato la data del 14 maggio a causa della finale di Europa League a Torino. Chi poteva pensare che proprio al momento della nostra uscita dal teatro, in pieno centro citta', tutti i tifosi avrebbero salutato la Juventus che stava per partire? E' stata un'immagine che ci ha fatto impressione ;-)

Un'altra sorpresa del week-end e' stata una splendida mostra sui PreRaffaelliti. E' arrivata a Torino da Mosca. Termina il tour mondiale dopo di cui tornerà in Inghilterra. Purtroppo nella mia citta' natale c'erano sempre lunghissime file e non siamo riusciti di visitarla. Valeva proprio la pena di venire a Torino anche per questo importantissimo evento culturale. Qualche capolavoro di questa mostra e' proprio fantastico!

Allora, ho raccontato di tutti i grandi eventi del week-end scorso. Mancano un paio di notizie curiose:

- al mercato dell'antiquariato Isa ha scambiato qualche parola con Luciana Littizzetto. In Italia e' facile incontrare i personaggi famosi nelle vie delle citta'. Fanno una vita normale: vanno negli stessi posti dove vanno tutti. Molti di loro sono persone semplici e ti parlano con piacere

- la presenza di Andrea Battistoni nel nostro piccolo hotel, dove ci piace alloggiare sempre quando siamo a Torino.

maggio/2014

Maestro di eleganza musicale

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E' stato un evento molto atteso. Avere la possibilita' di ascoltare dal vivo un grande musicista e' una immensa felicita'. Claudio Abbado mi attira e mi meraviglia non solo come grande artista ma anche come persona. Ha la grandezza assoluta: sia quella artistica sia quella personale, che per me e' il massimo.

Con l'esibizione del 4 maggio e' iniziata la nuova stagione musicale del famoso "Maggio Fiorentino". Nel programma del concerto sono state presentate:

Richard Wagner
Tannhauser, Ouverture

Giuseppe Verdi
Te Deum dai Quattro pezzi sacri
per doppio coro e orchestra
Soprano solista: Juliane Banse

Hector Berlioz
Symphonie Fantastique op.14
Episode de la vie d'un artiste

Abbado dirige sempre a memoria. Quando gli chiedono il perche' lui risponde che solo cosi' raggiunge una perfetta sintonia con l'orchestra. Ed e' il massimo. La sua eleganza nell'esecuzione musicale non puo' non toccare e non emozionare. La leggerezza della sua interpretazione e' paragonabile alla danza di una ballerina che, senza nessun rumore, appena tocca con le punte la superficie del palcoscenico librandosi in volo. Ogni nota dell'orchestra diretta da Abbado e' meditata e profondamente sentita.

La sala era completamente presa dalla magia del suono e il silenzio era assoluto. Col fiato sospeso la gente ascoltava le musiche. Solo nelle brevi pause, quando gli orchestrali sfogliavano i fogli delle loro partiture, nella sala si sentiva un coro di colpetti di tosse.

Questa interpretazione senza paragoni faceva volare il pensiero e godere al massimo della bellezza delle musiche di Berlioz: nessun suono rozzo e maleducato.

La "Symphonie fantastique" di Hector Berlioz nella interpretazione di Abbado e' stata fantastica in tutti i sensi.

15 minuti dopo il concerto la gente non smetteva ancora di applaudire il maestro e NESSUNO e' uscito dalla sala. E' stato un vero e proprio trionfo della musica!

Le emozioni di quella sera non si dimenticano mai.

Notabene:

Il maestro Claudio Abbado, che il 26 giugno compira' 80'anni, ha diretto il concerto del 4 maggio GRATUITAMENTE per solidarieta' e amicizia nei confronti del Maggio Musicale Fiorentino.
Questa istituzione, come molte altre realta' culturali italiane, si trova in una situazione tragica per mancanza di finanziamenti pubblici e privati. Vorrei credere nella generosita' e nell'intelligenza del nuovo Parlamento da cui dipende la salvezza non solo di questo stupendo festival ma anche di tutta la cultura italiana, che fa parte di quella mondiale! La cultura e' l'unico tesoro che unisce tutte le nazioni del mondo e porta serenita', felicita' e pace nelle anime della gente. E' la base di ogni nazione. Non dimentichiamolo!

 

maggio/2013

Il 12 dicembre al Teatro dell'Opera di Roma hanno dato l'Ernani

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Ormai erano passati 5 anni dal giorno della nostra ultima visita a Roma. Non ci eravamo più andati perche' il cambiamento che avevamo trovato allora ci aveva portato tanta tristezza: avevamo trovato il centro storico tutto sporco e con numerosi graffiti. Roma cosi' non ci era piaciuta e non c'era piu' il desiderio di ritornare in questa citta'.

Il giorno della nuova visita e' arrivato presto. Il 12 dicembre al Teatro dell'Opera di Roma hanno dato l'Ernani. Grazie a Verdi siamo tornati a Roma e l'abbiamo vista completamente diversa. Questa era una citta' natalizia, con tanta gente e numerose macchine, molti emigrati in ogni via centrale che vendevano scialli comprati da chissa' chi. Questa Roma era piu' simpatica e meno triste.

Abbiamo alloggiato in un piccolo hotel vicino al teatro. Questa volta non abbiamo avuto molto tempo per vedere la citta' ma abbiamo passato la giornata intera prima dello spettacolo camminando per le vie romane senza fretta e nessun scopo preciso.

Sta per finire l'anno 2013 e mancano pochi giorni a Natale. Quest'anno si celebrava il 200-esimo anniversario della nascita di Verdi: un compositore fantastico di cui ogni opera e' un splendore. Dopo il primo e grande successo del Nabucco, Verdi divento' famoso e tutte le altre opere scritte dopo furono sempre applaudite.

L'Ernani e' la quinta opera del maestro. Con questa opera il Teatro dell'Opera di Roma ha aperto la nuova stagione lirica. Il cast era proprio fantastico! Per ascoltare il grande Riccardo Muti e uno dei migliori cantanti mondiali, Ildal Abdarazakov, valeva proprio la pena di fare un viaggio di 4 ore in macchina.

La regia di questo spettacolo e' di Hugo de Ana, che trovo uno dei migliori registi contemporanei dell'opera. Lui sa fare degli spettacoli straordinariamente belli che sono in sintonia totale con le musiche del grande Verdi e creano sul palcoscenico un'atmosfera indimenticabile. Credo sia un piacere immenso non solo per il pubblico ma anche per i cantanti che lavorano con questo regista.

La parte di Ernani era cantata dal bravissimo tenore italiano Francesco Meli. Abbiamo gia' avuto il piacere di ascoltarlo nel "Ballo in maschera" al Teatro Regio di Parma, e il nuovo incontro con questo artista e' stato indimenticabile.

Il Teatro dell'Opera di Roma e' molto bello dentro e ha una buonissima acustica.

Il mio racconto non sarebbe completo senza un piccolo aneddoto.

Non chiedo mai gli autografi agli artisti. Sinceramente non ne capisco il significato. Ma dopo ogni spettacolo fantastico mi viene voglia di andare a ringraziarli di persona. Certamente ricevono gli applausi e numerosi "bravo" da parte del pubblico ma parlare con un artista e dirgli direttamente quanto ti ha colpito la sua recita e' tutta un altra cosa, secondo me. Non ho mai avuto questa esperienza ma dopo l'Ernani ho deciso di farlo.

Devo ammettere che sono rimasta meravigliata della leggerezza nella comunicazione con Ildar Abdarazakov: e' un artista di fama mondiale privo di superbia ed e' stato molto gentile da parte sua ascoltarmi e parlarmi.

Questa volta dello spettacolo mi sono rimasti non solo dei bellissimi ricordi ma anche il libretto dell'Ernani con la dedica di uno dei migliori bassi mondiali.

dicembre/2013

Artemisia Gentileschi

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Attenzione a tutti!! Non perdete l'occasione di vedere due interessantissime mostre a Palazzo Blu di Pisa!
La visita di tutte e due e' gratuita.
Una e' dedicata ad Artemisia Gentileschi, una pittrice del Seicento. L'altra presenta i costumi di scena della famosa Anna Anni e dell'Officina Cerratelli.

Il mondo del cinema, dell'opera e del balletto e' presentato ai visitatori attraverso gli stupendi costumi disegnati da Anna Anni. Per molti anni ha avuto un legame professionale con Franco Zeffirelli. Il sottofondo musicale di stupende opere italiane, le sale artistiche di Palazzo Blu e una stupenda "messa in scena" dei costumi danno a questa mostra una bellissima cornice visuale.

Mentre visitate l'esposizione dei costumi non fermatevi ma proseguite nelle altre sale. Li', nella penombra delle stanze, vi aspetta un altro incontro, questa volta con l'arte di Artemisia Gentileschi.
Parlando dell'arte del Seicento, pochi possono ricordare almeno un nome femminile. Infatti dei grandi conosciamo solo gli uomini. Forse le donne non sono state tanto brave da rimanere nella storia. Invece Artemisia Gentileschi e' uno dei grandi artisti del Seicento.

Nel 1916 Roberto Longhi scrisse: «l'unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità...».

Artemisia Lomi Gentileschi nacque a Roma l'8 luglio del 1593. Fu una pittrice italiana di scuola caravaggesca e questo si puo' notare subito alla mostra dalle sue opere. Imparo' la pittura da suo padre, pittore toscano, Orazio Gentileschi.
A quell'epoca avere una carriera artistica era difficile perché era piena di ostacoli per una donna. Ma lei lavoro' accanto a suo padre e potè osservare da vicino molte opere che vari pittori producevano intorno a lei: la Galleria Farnese affrescata da Annibale Carracci, la Chiesa di S. Luigi de Francesi dove lavoro' Caravaggio. Nella Chiesa di S. Maria del Popolo osservo' gli affreschi di Guido Reni e Domenichino.

Nel 1611 Artemisia vide alcune opere finalmente completate, tra cui La Sala Regia dove suo padre, insieme a Giovanni Lanfranco, Carlo Saraceni e Agostino Tassi, aveva fatto le decorazioni.

Agostino Tassi era un pittore di paesaggi e vedute marine. A lui Orazio Gentileschi affido' sua figlia per insegnarle come costruire la prospettiva in pittura. Tassi si innamoro' di Artemisia e tra di loro nacque una relazione. Il padre scoperse la tresca e fece arrestare e processare Tassi per stupro. Quell'ultimo era già sposato, ma separato e pare avesse una storia con la sorella della moglie.
Al processo Artemisia cerco' di salvare Tassi e dichiaro' di essere ancora vergine, ma alle prove ginecologiche venne fuori la menzogna. Il giudice per chiarire la situazione mise sotto tortura Artemisia di fronte al Tassi e lui per salvare l'innamorata confesso' di averla violentata. A quell'epoca non essere vergine senza essere sposata corrispondeva ad una condanna sociale.
Esistono diverse interpretazioni di questo processo e non possiamo essere sicuri di come fossero davvero le cose, ma questa storia ha ispirato diversi scrittori ed anche registi.

Dopo il processo, Artemisia si allonto' dal padre. Presumono che lei lo considerasse responsabile di quello che era accaduto.
Un mese dopo il processo Artemisia sposo' un artista fiorentino, Pietro Antonio di Vincenzo Stiattesi, che assieme a lei aveva frequentato l'Accademia del Disegno e dove, nel 1616, lei entro' come socio ufficiale. A Firenze ricevette il sostegno della famiglia De Medici e quella Buonarroti, dai quali ebbe la commissione di completare un affresco all'interno della loro residenza.
In quel periodo conobbe Galileo Galilei e diventarono amici.

Nel 1622 Artemisia ritorno' a Roma dove rimase per alcuni anni. Lavoro' molto e riusci' a realizzare diversi quadri. Una delle opere piu'conosciute e raffinate di quel periodo e' "L'Autoritratto dell'allegoria della Pittura": ritrasse se' stessa durante il lavoro. L'opera fu acquistata dal Re Carlo d'Inghilterra tra il 1639 e il 1649 ed entro' a far parte della Royal Collection.
Tra l'agosto del 1630 e il novembre 1637 la pittrice soggiorno' a Napoli, dove incontro' Velazquez, e tutti e due lavorarono per la Regina Maria d'Austria.

La sua vita e' un vero romanzo in cui c'e' un po' di tutto: una bella e triste storia d'amore, degli incontri con famosi personaggi storici, la conoscenza di grandi artisti, la creazione della sua arte. E' l'unica pittrice del Seicento rimasta nella storia d'Arte.

aprile/2013

14 aprile. Cremona

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La maratona culturale che e' iniziata a Torino l'11 aprile con il Don Carlo di Giuseppe Verdi e' terminata il 14 aprile a Cremona con il concerto del violinista Edoardo Zosi e la pianista Maria Grazia Bellocchio.

Quest'ultimo e' andato in scena nella sala di San Domenico del Museo Civico e ha avuto un estremo successo con due splendidi bis. La particolarita' di questo evento musicale e' stata la partecipazione del terzo grandissimo artista, il violino Hammerle (1658) costruito dal grande liutaio Nicolo' Amati.

Nel programma del concerto sono stati presentati:

Sonata Op.18 in Mi bemolle maggiore di Richard Strauss, Quattro pezzi Op.7 (Vier St¸cke) di Anton Webern e Sonata No.2 in Sol maggiore di Maurice Ravel.

Vi invito a godere la voce di questo raro e straordinario strumento, che e' anche uno dei migliori del mondo.

 

aprile/2013

13 aprile. Bologna. Norma

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Il 13 aprile al Teatro Comunale di Bologna e' stata presentata la Norma di Vincenzo Bellini, la piu' bella delle opere del compositore italiano. Gli storici dicono che la famosissima aria "Casta Diva" fu riscritta da Bellini 8 volte.

E' stata una serata veramente speciale: il cast fantastico, la direzione di Michele Mariotti e, finalmente, il debutto della favolosa Mariella Devia nel ruolo di Norma, cosi' atteso dal pubblico. Quando uno spettacolo e' fatto da grandi artisti le parole diventano inutili. Bellissime voci, interpretazioni profonde e stupende musiche hanno regalato tante emozioni al pubblico.

Devia, cosi' amata dagli appassionati d'opera, e' stata la vera diva della serata. La sua "Casta Diva", al primo atto, e' stata cosi' bella e profonda che ha fatto esplodere la sala con un lungo e forte applauso.

L'opera ha numerosi duetti e terzetti e bellissime arie, che nella interpretazione di Mariella Devia (Norma), Carmela Remigio (Adalgisa) e Aquiles Machado ( Napoleone Pollione) erano semplicemente fantastici!

Di Devia non c'e' bisogno di parlare molto. Bisogna andare ad ascoltarla!

Carmela Remigio nel ruolo di Adalgisa e' una fantastica mezzo soprano ed e' diventata l'altra diva della serata: una voce bellissima e potente, la leggerezza con cui ha cantato e la profondita' dell'interpretazione l'hanno messa allo stesso livello di Devia.

Il grande successo dell'opera e' dovuto anche al giovane e talentuoso direttore d'orchestra Michele Mariotti, tanto amato e ammirato a Bologna e credo non solo li'. Un'altra bella voce e' il basso russo Sergey Artamonov, che cantava nel ruolo di Oroveso.
Fa sempre un grande piacere vedere dei bravissimi cantanti lirici russi cantare sempre piu' spesso con successo nei migliori teatri mondiali, e non solo il repertorio russo.

P.S.: Qualche parola sull'impressione che ho avuto rivedendo Bologna 10 anni dopo la nostra ultima visita. Un'immagine indimenticabile della serata di sabato di due mondi compettamente diversi: quello intellettuale dentro il teatro e l'altro, di fuori. L'abbiamo "gustato" nella pausa dello spettacolo: una sporchissima piazza davanti al teatro, piena di gioventu' seduta per terra, che beveva, fumava e urlava; le passeggiate di ragazzi mezzo ubriachi con le bottiglie in mano. Attorno si poteva vedere un sacco di bicchieri di plastica e cartacce buttati dappertutto; i muri tutti sporcati dai graffiti. Non si sono dimenticati di sporcare neanche il teatro, che da fuori e' una vera tristezza :-(. La mattina dopo, dappertutto, si vedevano le tracce della baraonda di sabato sera. Sulle strade del centro storico non mancava neanche il vetro rotto che rischiava di bucare le gomme della nostra auto.
Andavamo via e mi turbava un unico pensiero: come mai una delle bellissime citta' italiane, ricca di storia, si distrugge con velocita' cosi' estrema. Cosi' dovrebbe essere la citta' degli studenti e della prima Universita' europea??? Non esagero per niente quando vi dico che nel centro storico non ho visto proprio NESSUN palazzo pulito e in una buona condizione: ogni edificio storico "cade a pezzi" ed e' proprio tutto sporco.

aprile/2013

11 aprile. Torino. Don Carlo

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La prima del Don Carlo al Teatro Regio di Torino ha avuto un vero e proprio successo. In parte era prevedibile. Il cast parlava da se': Barbara Frittoli, nel ruolo di Elisabetta di Valois; Ramon Vargas, che ha interpretato Don Carlo; Ludovic Tezier nel ruolo di Rodrigo; Ildar Abdrazakov che ha cantato la parte di Filippo II, re di Spagna; Daniela Barcellona nel ruolo di Eboli; Gianandrea Noseda, il direttore d'orchestra; Hugo de Ana, regia, scene e costumi.

In questa regia si sono unite la bellezza estrema del canto e quella dello spettacolo. Se mi chiedete che cos'e' la magia dell'opera, vi rispondo che e' il Don Carlo al Teatro Regio! Una messa in scena classica, bellissimi e ricchissimi costumi, delle scene grandiose assieme alle voci magnifiche e delle stupende interpretazioni hanno subito portato questo spettacolo ad un altissimo livello artistico. Hugo de Ana ha creato un vero capolavoro
operistico! Non ho parole, ma solo forti emozioni!

Tutto e' cosi' armonioso e naturale che svanisce il confine tra l'interpretazione e la realta', e il pubblico comincia a credere di assistere ad un evento reale.

Noi abbiamo scelto questo spettacolo per due motivi: primo, perche' e' un'opera del grande Giuseppe Verdi e, secondo, per il cast. Sinceramente da Barbara Frittoli e Ramon Vargas io mi aspettavo qualcosa di piu', invece sono rimasta molto colpita dalla voce e dell'interpretazione di Ludovic Tezier nel ruolo di Rodrigo, marchese di Posa.

L'ammirabile basso Ildar Abdrazakov e' stato eccezionale nel ruolo di Filippo II. E' veramente un grande artista proveniente dalla Russia che da anni canta in tutti i principali teatri lirici del mondo.

Senza dubbio valeva la pena fare 700 km per vedere questo capolavoro!

Un'altra piacevole sorpresa di quella serata e' stata l'incontro con Svetlana Kasyan. Una giovanissima e simpaticissima ragazza si e' seduta davanti a noi. Ci ha sentito parlare in russo e si e' presentata. Cosi', senza neanche immaginare qualcosa di simile, abbiamo conosciuto una futura diva d'opera ;-). Glielo l'auguro di tutto cuore! Il suo debutto al Teatro Regio nel ruolo di Elisabetta di Valois assieme a Barbara Frittoli e' una vera fortuna e un buon inizio di carriera. Ha appena finito il Conservatorio di Mosca, canta al Teatro Bolshoj. Vorrei augurarle una lunga e felice vita artistica non solo in Russia ma anche in tutto il mondo.

Ci fa sempre un immenso piacere trovare i nostri compatrioti a cantare nei migliori teatri lirici del mondo!

aprile/2013

Nabucco

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E' stato scritto nel 1841 e presentato al pubblico per la prima volta alla Scala nel 1842. Il Nabucco e' la terza delle 25 opere di Giuseppe Verdi.

La scomparsa della prima moglie di Verdi, Margherita Barezzi, di due dei loro figlioletti, e l'insuccesso delle prime due opere avevano ferito molto il giovane compositore, tanto che lui prese la decisione di non scrivere piu'.

Un incontro casuale con Bartolomeo Mirelli, l'impresario della Scala, cambio' completamente la vita di Verdi. Mirelli lo persuase a dare un'occhiata al libretto "Nabucodonosor", di Temistocle Solera, che non era piaciuto al compositore Otto Nicolai. L'aveva trovato brutto per scrivere un'opera. Invece il testo colpi' molto il giovane Verdi: diverse scene interessanti, personaggi straordinari, preghiere, profezie e imprecazioni.

Il soggetto biblico del Nabucco, re di Babilonia, le sofferenze degli Ebrei, la perfidia di Abigaille, che a ogni costo desidera il potere, coinvolsero tanto il compositore che cosi', nota dopo nota, scrisse tutta l'opera.

La prima rappresentazione alla Scala, il 9 marzo del 1842, fece furore. Mirelli che aveva avuto una grande pazienza ed aveva creduto al talento di Verdi, supero' tutte le difficolta' che accompagnarono il primo spettacolo. Si arrischio' a dare il Nabucco insieme ad altre tre opere di grandi compositori e non si sbaglio'. In un solo giorno Verdi divento' famoso! Gaetano Donizetti, avendo ascoltato Il Nabucco, disse molte belle parole al suo giovane collega. Fu un vero e grande trionfo di Verdi, e da li' inizio' la sua celebre carriera.

La nostra celebrazione dell'anno verdiano va avanti e, dopo aver assistito al Rigoletto e a un Ballo in Maschera, siamo andati ad ascoltare il Nabucco sempre al Teatro Regio di Parma.

Una stupenda serata in un bellissimo teatro e nella splendida compagnia del nostro tovarish Mattia.

Questa volta il bis e' stato chiesto proprio al coro.

Il Nabucco e' una delle poche opere dove il coro fa la parte generale. Il coro del Teatro Regio e' fantastico. "Va pensiero" cantato da piu' di 60 persone ha fatto un grande effetto. Famosissimo e bellissimo, il coro del Nabucco e' diventato un vero inno alla liberta' ed ha fatto di Verdi un eroe nazionale.

 

marzo/2013

Il 12 gennaio al Teatro Regio di Parma si e' aperta la nuova stagione lirica

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Il 12 gennaio al Teatro Regio di Parma si e' aperta la nuova stagione lirica con una delle piu' belle opere di Giuseppe Verdi: "Un ballo in maschera".
E' stata una serata particolare per diversi motivi. Quella sera quasi tutto il pubblico e' venuto a teatro vestito elegantissimo. Non lo vedi spesso nei teatri italiani. All'apertura della nuova stagione le signore sono arrivate in abito da sera per mostrare a tutti la loro grande eleganza ed anche le pellicce di visone. Certe l'eleganza l'hanno dimenticata a casa assieme al buon gusto, ma si sentivano dive lo stesso. Era abbastanza divertente e molto curioso osservare il pubblico prima dello spettacolo. Sembrava di assistere a una rappresentazione gia' nel foyer. La presenza delle telecamere e dei giornalisti ha dato ancora maggiore importanza alla serata.

Ci ha fatto tanto piacere vedere che il Teatro Regio ha inaugurato l'anno Verdiano con una delle sue opere. Devo ammettere che abbiamo trovato molto strano che La Scala abbia preferito Wagner. Quest'anno si festeggia il duecentesimo anniversario della nascita di entrambi gli autori. Certamente sono tutti e due grandi compositori ma per un teatro italiano dove Verdi ha fatto diverse delle sue opere, nella citta' dove ha vissuto, dove e' morto e dove e' sepolto sarebbe stato giusto dare la preferenza a lui. Mah… qualcuno alla Scala ha deciso in modo diverso e il pubblico del teatro, assieme agli spettatori televisivi, ha cercato di non addormentarsi il 7 dicembre 2012 ascoltando il "Lohengrin" di Wagner.

Ma torniamo all'opera data al Teatro Regio. "Un ballo in maschera" e' la 23esima opera del grande compositore italiano e una delle piu' belle. Il primo atto, secondo me' e' proprio tutto "una famosissima aria" dove ogni melodia e' un capolavoro!

L'anno scorso nello stesso teatro abbiamo assistito al Rigoletto e abbiamo ascoltato e visto l'opera dalla platea. Invece questa volta abbiamo preso i biglietti sul palco laterale e abbiamo vissuto una marea di emozioni: abbiamo visto benissimo sia tutta l'orchestra con il direttore sia il palcoscenico. Essere un po' "sopra" l'orchestra nella prima fila del palco laterale e' un'esperienza fantastica!

E' stato uno spettacolo classico, con delle bellissime scene e i costumi di Pier Luigi Samaritani. Quello che abbiamo capito questa volta e' stato di non andare piu' al primo spettacolo della stagione lirica. Vi spiego il perche'. La maggior parte del pubblico non era proprio appassionato d'opera. Erano dei signori che venivano a teatro solo per farsi vedere, parlare davanti alle telecamere e sfilare in abito da sera ma niente di piu'. Cosi' mi sono spiegata il silenzio in sala dopo arie che sono state cantate benissimo. Quello era un pubblico freddo. Solo alla fine dell'opera si e' "riscaldato" un po'. La cosa peggiore e' successa proprio alla fine quando al culmine dell'opera quattro signori della prima fila della platea si sono alzati e sono scappati via. E' stata certamente una grande vergogna quella di far vedere ai cantanti, al regista e al direttore le schiene mezza nude. Quelle "schiene" che avevano fretta di uscire senza ringraziare gli artisti che quella sera non hanno per niente meritato un comportamento simile. Direi che a questo pubblico non mancano i soldi ma mancano loro di sicuro le buone maniere ed un po' di educazione!

Credo sia stato lo spettacolo piu' difficile per tutti gli artisti. Avere in sala un pubblico simile non e' un grande piacere.

Tutti gli artisti sono stati davvero bravissimi. Un merito speciale va a Serena Gamberoni che ha interpretato in modo favoloso il personaggio di Oscar. E' stato eccezionale anche Francesco Meli nel ruolo di Riccardo. E' stato bravo non solo come un tenore ma anche come un attore tragico. Luca Grassi ha cantato abbastanza bene Renato. Ci e' piaciuta anche Julia Gertseva nel ruolo di Ulrica.

Del direttore Massimo Zanetti non posso dire che ci ha colpito tanto ma di sicuro non ci e' dispiaciuto. E' stato interessante osservarlo dirigere e la sua interpretazione d'opera non ci e'sembrata proprio male. La nostra certamente e' un'opinione da appassionati ma non da musicisti professionali.
Invece una simpaticissima signora che ci ha fatto compagnia nel nostro palco e' rimasta un po' delusa della interpretazione, che ha trovato un pochino fredda. Ma alla fin fine e' piaciuta anche a lei. E' stato molto interessante e piacevole avere questa compagnia anche perche' il suo e' stato lo sguardo di una musicista professionale, una pianista e una direttrice d'orchestra.

Allora, l'anno verdiano (escludo Wagner solo perche' preferisco Verdi) e' iniziato benissimo!

Come diceva il grande Luciano Pavarotti: "Se avessi dovuto cantare una sola opera nella mia vita, quella sarebbe stata "Un ballo in maschera!""

Quanto aveva ragione!

 

gennaio/2013

"Wassily Kandinsky, Dalla Russia all'Europa"

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La mostra a Pisa "Wassily Kandinsky, Dalla Russia all'Europa", secondo me, e' un vero e importante evento culturale. Alla mostra sono presentati circa 50 lavori del famoso pittore russo. E' un grande regalo per tutti coloro che amano Kandinsky. Non sono tra i suoi fan perche’ capisco poco questo tipo di pittura-filosofia, ma certi quadri mi piacciono per la composizione dei colori. Trovo molto interessante quella parte di mostra dove sono presentati gli oggetti della casa contadina russa, i costumi, le fantastiche illustrazioni per le fiabe russe di Ivan Bilibin e diversi quadri degli altri pittori dello stesso periodo. Per la mostra e' stato stampato un catalogo fantastico.

Un biglietto intero costa 10 euro e include anche un'audioguida. Di solito non la prendo mai perche’ spesso le spiegazioni sono troppo lunghe e cosi' diventa lunga anche la visita del museo. Invece a Pisa ogni oggetto viene accompagnato da brevi e interessanti spiegazioni audio. Vi consiglio di prenderla per poter capire e conoscere meglio le usanze, la storia, le tradizioni e la cultura russa.

La mostra a Palazzo Blu e' molto interessante dal punto di vista culturale e fa conoscere una parte della grande cultura russa alla gente italiana. Vi consiglio di non perdere questa occasione e andare a Pisa entro il 3 febbraio.

novembre/2012

"Rigoletto", Giuseppe Verdi

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Questa volta siamo stati fortunati a festeggiare il compleanno di mio marito in modo eccezionale: al Teatro Regio di Parma. Quel giorno a teatro hanno dato "Rigoletto", una delle bellissime opere di Giuseppe Verdi. Ma le coincidenze non sono finite qui. Quella sera Rigoletto e’ stato interpretato da Leo Nucci, uno dei migliori baritoni verdiani.

Nucci, senza dubbio, e' uno dei piu' grandi artisti lirici. Il suo duetto con Jessica Pratt alla fine del secondo atto e' stato cosi' bello che il pubblico gli ha chiesto il bis!

Andare all'opera in Italia e' un piacere immenso. Negli ultimi due anni abbiamo assistito a tre opere al Teatro del Giglio a Lucca e questa volta al Teatro Regio di Parma. E' da notare che le scene sia degli spettacoli a Lucca sia a Parma erano spettacolari, la regia e i cantanti erano di alto livello.

Credo sia inutile parlare di Nucci. E' una meraviglia vedere ed ascoltare un grande artista lirico come lui. Ed e’ un doppio piacere vederlo in ottima forma!

La sala del Teatro Regio e' bellissima. Quasi tutti i teatri lirici in Italia da fuori sono molto semplici ma dentro sono una meraviglia. Sono come una scatola di segreti ;-).

"Rigoletto" ha avuto un grande successo e ci ha fatto un vero piacere essere al teatro Regio quella sera.

ottobre/2012

"Da Donatello a Lippi"

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Ditemi sinceramente se vi dice qualcosa il nome di Filippo Lippi? E quello di Sandro Botticelli?

Chissa' come mai nella storia dell'arte il secondo e' piu' conosciuto. Fra' Filippo Lippi fu un pittore del primo Rinascimento e l'insegnante di Sandro. Se guardate attentamente i quadri di tutti e due, potete notare anche voi che il grande Botticelli copiava lo stile del suo maestro.

Io amo molto Fra' Filippo Lippi. Mi affascina molto di piu' del suo famosissimo allievo. Ecco peche' non avrei voluto perdere l'occasione di vedere una grande mostra, "Da Donatello a Lippi", organizzata a Prato. Dopo la visita ci e' rimasta pero' una sensazione di incompletezza: forse perche’ ci aspettavamo di vedere di piu’. C'e' qualche lavoro di Lippi assolutamente fantastico: la Madonna col Bambino e storie della vita di sant’Anna (1452-1453 circa, Palazzo Pitti, Firenze), la Madonna col Bambino e i santi Lucia, Lorenzo, Caterina martire e Nicola da Bari (1440, collezione privata) e la Madonna col Bambino (1440, Washington, National Gallery of Art, Kress Collection).

Ma la sensazione piu' forte ce l'ha data un unico lavoro dalla bellezza magica dello scultore lucchese Matteo Civitali: la Madonna col Bambino.

Al Palazzo Pretorio potete prendere un’audioguida. Se no, insieme al biglietto, vi regalano un librettino dove troverete una breve ma sufficiente spiegazione per ogni oggetto della mostra. Non ho mai visto nulla di simile ma trovo affascinante questa semplice idea.

Buona visita anche a voi!

Ah, si’! Non dimenticate di visitare il Duomo di Prato! Li’ si trova uno dei veri capolavori di Fra' Filippo Lippi: Storie di santo Stefano e san Giovanni Battista.

dicembre/2013

In Italia: il concerto di Fiorella Mannoia a Torino, 10 maggio

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Questa volta siamo andati al concerto di Fiorella insieme con i nostri amici torinesi. La sala del teatro Regio di Torino era piena! Ogni canzone era accompagnata da un applauso. Fiorella era in ottima forma e ogni canzone di questo concerto e’ stata interpretata da lei profondamente e con tanta emozione, come sempre.
Ai suoi concerti – e questo era già il terzo concerto della Mannoia che abbiamo visto in Italia – penso sempre al suo altissimo livello sia come l’artista sia come persona intelligente. Sa essere così naturale che ad ogni suo concerto crea un’atmosfera particolare ed amichevole. E’ un artista vera, che riceve tanta soddisfazione e tanta gioia dal suo processo artistico, che regala e condivide con il suo pubblico che l’ama tanto.
In ogni concerto c’e’ un suono stupendo e un ottimo lavoro di luce sul palco, ma il centro che attira tutti e’ sempre l’artista che vive in questa atmosfera. Tutto e’ a un altissimo livello professionale!
Cosa mi attira tanto in questa artista italiana? E’ il suo contatto con il pubblico così’ naturale e aperto, il professionismo e l’amore con cui fa il suo lavoro, che per lei non e’ proprio un lavoro ma una parte della sua vita. E questo si vede e si sente a ogni suo concerto. Ogni incontro con questa bravissima artista e’ un piacere immenso! Un’artista, secondo me, non esiste senza il suo pubblico, ma sono veramente pochi quelli veramente aperti e naturali con il proprio pubblico. La Mannoia e’ una tra pochi artisti che non solo ha talento musicale, ma ha anche il dono di essere umana, aperta e naturale.
Mi chiedo sempre quanti artisti possono permettersi di dire all’inizio del concerto: “Fate pure le foto, i video, metteli su YouTube….”. Penso pochi, anzi quasi nessuno. La Mannoia lo dice e ai suoi concerti senti e capisci che e’ una vera artista, arrivata a un livello altissimo dove si può godere al massimo del proprio lavoro e regalarlo al pubblico che non la tradisce mai. E non come succede dappertutto da noi in Russia, dove tutti cercano di far sì che nessuno faccia fotografie durante i concerti. Ogni artista si vede come un divo che non può’ essere fotografato al concerto, e neanche registrato naturalmente, ma non si sforza di cantare dal vivo e con l’orchestra.
Come sempre, abbiamo ricevuto un sacco di belle emozioni e abbiamo aiutato i nostri amici torinesi a scoprire una tra le più brave artiste italiane!
All’inizio del concerto, Fiorella ha permesso di fare qualsiasi video e anche di metterli in rete. Non abbiamo voluto perdere questa occasione e abbiamo fatto qualche video naturalmente per la memoria di questa stupenda serata musicale. Godete pure un pochino anche voi!

 

 

maggio/2010

Concerto di Claudio Baglioni

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Era un bel modo per passare il week-end ed ero anche molto curiosa di vedere ed ascoltare dal vivo uno tra più bravi cantanti italiani. Come dice una mia cara amica torinese: “Bisogna andare dappertutto se no non saprai mai se ti piace o no.” Detto così non e’ mica un pensiero senza senso!
Anche questa volta ho ricordato le sue parole non appena ho visto in rete le info sul nuovo tour musicale di Claudio Baglioni. Non direi che sono appassionata di Baglioni ma certo le sue canzoni sono belle e rimangono nella memoria per sempre. Per me Baglioni e’ un ricordo dei primi anni della mia conoscenza con la signora Italia. Mamma mia, quanti anni sono già’ passati da quando per la prima volta ho sentito “Strada facendo..”, “Mille giorni di te e di me”, “Piccolo grand’amore”…
Che dire…. Baglioni e’ invecchiato ma e’ ancora in perfetta forma, e merita di essere chiamato grande almeno per quello che ha fatto per la musica pop italiana, per l’idea straordinaria di questo nuovo tour e per l’amore che ancora prova per il suo lavoro. Per non parlare di tutta l’energia mostrata nella sala del teatro degli Arcimboldi durante il concerto. Non tutti alla sua eta’ riescono a fare un concerto così lungo e stare sul palco per quasi 3 ore senza smettere mai di cantare e suonare. Forte! E veramente grande!!
Il suo pubblico non lo tradisce mai e si sente che l’ama ancora!
Bello eh… sia per l’artista che per i suo pubblico conservare questo amore reciproco per molti anni!

 

 

dicembre/2009

Fiorella Mannoia

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Vorrei condividere con voi le emozioni che ho provato questa volta a Milano al concerto di Fiorella Mannoia.
Questo concerto e’ stato un grande evento nella mia vita e nell’ultimo week-end che abbiamo passato a Milano. Mi sento di dire mille buone parole a tutti i miei carissimi amici italiani che ci hanno aiutato ad organizzare questo viaggo fatto proprio per andare a questo concerto.
Mille grazie a tutti voi: Mari, Carlo, Massimo, Emi, Denis, Laura..
Il primo tentativo per andare a questo concerto e’ stato fatto a gennaio di quest’anno quando siamo stati una settimana in Italia per le nostre vacanze. Caro Massimo, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto in quel periodo. Perché nonostante i tuoi impegni prima di Natale e Capodanno e vivendo ad Ancona, hai trovato e comprato per noi i biglietti a Cremona dove Fiorella Mannoia avrebbe fatto il primo concerto del suo nuovo tour con l’uscita del nuovo cd “Onda tropicale”. Ti ringrazio veramente per questo! Ti potrà sembrare di non aver fatto niente di particolare ma invece hai fatto tanto! Poi quando i biglietti ci aspettavano già nelle casse del teatro Ponchielli di Cremona ..chi poteva immaginare che dopo aver fatto tanto per comprare i biglietti avrebbero spostato all’ultimo momento la data del primo concerto al giorno dopo. Proprio nel giorno della nostra partenza per Mosca. A gennaio è stato un grande dispiacere.
Mha poi ..basta avere la voglia, una grande voglia.. e soprattutto basta avere veri e grandi amici!
E devo ringraziare te Carlo per tutto quello che hai organizzato per noi questa volta a Milano!
Grazie anche a te Emi, per la stupenda compagnia che ci hai fatto in questi giorni a Milano e al concerto!
Grazie a te caro Denis perché sei riuscito a venire da noi a Milano. E’ stato bello visitare insieme la mostra del grande fotografo Cartier Bresson e parlare della fotografia – la nostra passione comune ..e non solo di essa. E’ stato bello rivederti dopo 3 anni che non ci vedevamo. E’ stata veramente una bella giornata in compagnia tua e di Emiliano.
Vi ringrazio tutti miei cari amici italiani per quello che rappresentate nella mia vita – amici veri e cari, voi che siete la parte piu’ importante del mio grande amore per l’Italia. Voi tutti che viaggiate molte ore con i treni o con le auto da diverse parti dell’Italia per venire a trovarci quando veniamo in Italia. E’ bello sapere che in diverse parti della bella Italia abbiamo amici veri e cari. Vi voglio tanto bene!!!
Ed ancora qualche parola del concerto. E’ stata una cosa semplicemente bella anche per il fatto che mi ha dimostrato ancora una volta che anche a distanza di 4000 km abbiamo dei veri amici.
Il concerto è stato stupendo!…Fiorella e’ una persona molto umana, sincera, semplice e molto vera. Ai suoi concerti vivi tutte le emozioni: allegria, tristezza, pensieri che ti vengono in mente quando ascolti le sue canzoni con testi stupendi. Il suo modo di interpretare le canzoni dei piu’ grandi cantanti italiani e’ particolare come e’ particolare la sua voce. E’ particolare anche il suo contatto con il pubblico. E’ un contatto cosi’ semplice, sincero e vero per cui il pubblico italiano ama molto Mannoia e questo amore del pubblico italiano l’abbiamo sentito ancora una volta anche a questo concerto.
Vi regalo una piccola parte di questa serata. Sono le foto che abbiamo scattato.
Buona visione a tutti coloro che amano Fiorella Mannoia!
E finalmente grazie proprio a Fiorella per il suo grande talento, grazie a lei le persone hanno la possibilita’ di rivederci percorrendo mille chilometri per andare al suo concerto e vivono le emozioni belle e profonde!

marzo/2007

 
 
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