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Sposarsi in Italia e in Russia. Le usanze

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Circa un mese fa Silvia mi ha dato una bella notizia. Lei si sposa!

E’ naturalmente ora dovrebbe già tornare dal suo viaggio di nozze. Allora lei mi ha raccontato della loro idea fare la Transiberiana e organizzare un viaggio da Mosca a Pechino. Purtroppo per molti motivi hanno dovuto modificare un po’ la direzione. Sono andati in Cina ma facendo l’altra strada.

Sono partita dall’Italia prima del suo matrimonio ma ho desiderato lasciarle un regalo. L’ho portato nel ristorante dove lavora lei.
Facendo i miei auguri a lei e al suo fidanzato, ho saputo che hanno deciso di non fare la solita lista di nozze. Ogni ospite poteva fare come gli pareva e scegliere un regalo dove e come voleva. Ho pensato che e’ proprio alla russa!

In Russia c’e’ una tradizione di fare i regali agli sposi nel giorno del loro matrimonio. Di solito nel primo pomeriggio si fa la cerimonia. Poi la sera dello stesso giorno si organizza la cena per tutti gli ospiti. Alla cena ogni ospite porta il suo regalo. Potete immaginare quanti ce ne sono! Dopo la festa gli sposi, stanchi ma felici, devono pensare a come portare una marea dei regali dal ristorante a casa loro. Non e’ tanto comodo ma così sono le usanze russe :-)

Invece in Italia, gli sposi fanno una lista di nozze. Ogni ospite può trovare questa lista in un negozio e scegliere qualcosa per gli sposi nello stesso negozio. Così i regali non si ripetono e nel giorno del matrimonio ne’ sposi, ne’ ospiti devono pensare a come trasportarli al/dal un ristorante. Li portano qualche giorno prima nella casa degli sposi.

E’ una tradizione bella e comoda :-)
Ed ora una domanda alle coppie internazionali russi-italiani: e voi quale tradizione avete usato? Quella russa o quella italiana? :-)

marzo /2012

Gli Italiani sono bravi a scrivere degli orari complicati per le visite dei musei

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Gli Italiani sono bravi a scrivere degli orari complicati per le visite dei musei.
Voi cosa fate per ricordare l'orario dell'apertura/chiusura di un museo? Io cerco sempre di ricordarlo a memoria, ma dopo aver visto l'orario delle Cappelle Medicee, ho capito che esistono degli orari eccezionali!

Guardate pure un esempio di un orario esclusivo e cercate di ricordarlo a memoria :-)….. a Firenze ci sono tantissimi posti da visitare e se ogni museo inventerà qualcosa di simile, magari dovrò cominciare a scrivere un libro degli orari fiorentini per non dimenticare e non confondere nulla.

Le Cappelle Medicee sono una parte della Chiesa di San Lorenzo. Ma visitando questa chiesa dovrete pagare due volte! La prima volta proprio per la visita della Biblioteca Medicea Laurenziana e la chiesa, e la seconda volta per l'entrata nelle Cappelle Medicee. Poi, le Cappelle hanno questo strano calendario di lavoro. Qualcuno ha preso in proprietà questo posto? Allora perché essendo la parte di San Lorenzo, per l'entrata nelle Cappelle Medicee vi chiedono di pagare ancora 6 euro e sono chiusi con la porta con il videocitofono? E' un mistero! Sembra di essere arrivati in un ufficio che lavora 5 ore al giorno e che è chiuso ogni primo, terzo, quinto LUNEDI' e la seconda, quarta DOMENICA del mese. Non dimenticate poi che l'ingresso termina mezz'ora prima della chiusura!

Meno male che l'ora di chiusura non è le 13.57 e 45 secondi ma semplicemente le 13.50 ;-)

dicembre /2011

Firenze. Prima parte. Le Cappelle Medicee

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Seguendo l’orario particolare delle Cappelle Medicee siamo arrivati a Firenze un’ ora prima della loro chiusura. Erano le ore 12.50.
Non mi piace fare delle critiche ma questo e’ un caso particolare. Cerco di non criticare per diversi motivi ma a volte bisogna farlo.

E’ inutile ripetere nuovamente che amo immensamente la cultura italiana e provo ammirazione per gli artisti del Rinascimento italiano. Vasari, Lippi, Ghirlandaio, Leonardo, Michelangelo, Signorelli, Raffaello, Botticelli e molti altri sono gli artisti che hanno celebrato il loro Paese. L’Italia e’ il Paese nel mondo che ha sul suo territorio il 60 percento di tutti i tesori dell’arte mondiale. Ogni anno tanta gente va li’ a vederli.

Torniamo alla nostra visita alle Cappelle Medicee. La prima volta non siamo riusciti a visitarle perché hanno un orario strano.
Questa volta siamo finalmente riusciti a vedere i capolavori di Michelangelo e vorrei aggiungere solo qualche commento.

In tutti i musei statali italiani mi sempre hanno venduto un biglietto normale per me e uno ridotto per la mia mamma, che ha di piu’ di 65 anni. Una volta, alle casse di un museo, una signora mi ha chiesto gentilmente se desideravo comperare un biglietto ridotto per la mia mamma e cosi’ ho saputo di questa possibilita’.

Nelle Cappelle Medicee non solo l’orario e’ particolare ma anche le regole. Alle casse una signora molto severa ha cercato di spiegarmi che nei musei statali italiani il biglietto ridotto puo’ averlo solo un cittadino italiano. Ho provato a risponderle e dirle che fino a questo momento in tutti i musei italiani dove siamo stati ci hanno fatto questo biglietto, e anche senza la mia richiesta. Qua era inutile fare una discussione.
Se non hai la cittadinanza italiana allora alle Cappelle Medicee compra un biglietto normale. Va bene. Senza problemi. Non ho più insistito ma non ho capito proprio niente :-)

Dopo la visita, desideravo comperare un libro sui monumenti funebri creati da Michelangelo ma i signori sono stati “tanto gentili” da chiudere 20 minuti prima. Alla mia domanda come mai non potevo comprare nulla, mi hanno risposto che avevano già chiuso .. eh, bello.
E poi mi chiedo .. ma con l’orario cosi’ che hanno in questo posto e’ normale chiudere 20 minuti prima, senza nessuna vergogna, dimostrando che sono gia’ pronti per andar via e aspettano solo noi che desideriamo godere di più questo “museo” ?

Michelangelo ha vissuto una vita molto lunga e poco felice, sopratutto per tanta ignoranza della gente. E’ stato un genio, anzi un titano. Ha fatto tanto per celebrare la sua Fiorenza, il suo Paese e la cultura italiana. Tanta gente da tutto il mondo va in questa città per vedere numerose opere d’arte dei grandi artisti italiani e per tante ore fa lunghissime file per poter entrare nei musei.
Per alcuni, una visita in Italia, a Firenze, alle Cappelle Medicee, e’ un sogno che si realizza con tanta fatica e puo’ darsi che non si ripeta mai. Invece a certi signori,che in un certo senso sono i custodi delle Cappelle, di questo non frega niente. Sono aperte per meno di 5 ore al giorno, pochi giorni al mese e si permettono di chiudere 20 minuti prima senza nessuna vergogna.
Capisco che a qualcuno forse sembra ridicolo tutto quello che ho scritto, ma io lo trovo veramente triste.
Avendo tante opere d’arte d’importanza mondiale, e’ vergognoso lavorare e comportarsi senza nessun rispetto verso la gente che fa i viaggi lungi e costosi e va a vedere questo Paese in un certo senso creato dai grandi come Michelangelo.

marzo /2012

La mia confessione d’amore a Montalbano e a tutti gli altri

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Parlo del film, ma non dei libri di Andrea Camilleri sul commissario Montalbano. Questi libri sono una specie di cruciverba per me. I testi non sono facili da capire e sento una vera fatica quando li leggo. Speriamo sia una difficoltà temporanea. Per ora sono una fan di questa serie televisiva. Ho guardato e riguardato tre volte tutti i telefilm :-)

Qualche anno fa a Mosca ho comprato i primi sei film tradotti in russo e interpretati benissimo nella mia lingua. All’inizio mi sono sembrati troppo primitivi ma divertenti. Tutte le altre serie non sono state tradotte. Secondo me e’ un peccato perché sarebbe giusto e bello far vedere tutta la serie anche alla televisione russa per mostrare al pubblico almeno qualcosa di bello e vero!

Quando ho guardato tutti gli episodi in italiano ho completamente cambiato la mia opinione! Ora desidero dire che tutte le serie sono SEMPLICEMENTE FANTASTICHE! E’ un vero e stupendo esempio di bellissima produzione televisiva italiana.

Il personaggio creato da Andrea Camilleri e interpretato da Luca Zingaretti e’ l’ideale di un commissario moderno. Zingaretti e’ un ottimo Montalbano. Il suo Montalbano e’ italianissimo: un buongustaio, impulsivo. Questo personaggio e’ una persona straordinaria, molto professionale, onesta, coraggiosa. E’ anche un grand’amico, un gentiluomo, intelligente, simpatico, serio e con un buon senso dell’umorismo, umano e sensibile. Montalbano di Zingaretti e’ un esempio non solo di un commissario ideale ma anche di una persona estremamente buona e brava. Nella vita reale ce ne sono delle persone così ma si trovano di rado.
L’espressione, umorismo, la tonalità della lingua italiana, le parole inventate dall’autore del romanzo, il comportamento dei personaggi, paesaggi e le cittadine siciliani, le tradizioni, tutto in questo film e’ semplicemente favoloso.

Tutti noi siamo pieni di stereotipi. Se si sente parlare dei russi, spesso si sente parlare di vodka, dei pericoli di Mosca, che tutti i russi sono ricchi, delle persone ubriache e finalmente della generazione dei nuovi russi che danno la mancia di 500 euro. Invece degli italiani c’e’ un altro mito: persone che sanno solo cucinare la pasta e la pizza, girare in gondola e cantare delle canzoni. E se parlano del sud Italia allora ricordano anche la mafia. Montalbano smonta tutti questi stereotipi, naturalmente sull’Italia :-)

A dire il vero, io non ho mai seguito nessun stereotipo e sono sicura che la gran parte di essi sono inventati o li fanno passare solo delle persone poco preparate (coloro a cui mancano delle informazioni) e che conoscono poco della cultura del Paese di cui parlano. Qualcuno forse beve la vodka e lascia la mancia di 500 euro e può darsi che anche in Italia ci siano delle persone che sanno solo cucinare la pasta ma così ci sono solo certe persone e sono pochi, naturalmente non tutto il popolo :-)

Ed ora faccio la signora per bene.
Lettore, Vossia mi perdona se mi fermo qua per non romperLe più i cabbasisi?
Bene fece? ;-)

marzo /2012

Barga

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E’ da un mese che non scrivo nulla nel mio livejournal. Succede che non c’e ‘niente da dire.Facendo l’interprete tutti i giorni ho poco tempo per me stessa e per i miei pensieri. E poi l’ispirazione mi ha lasciato proprio per tutto questo periodo. Oggi e’ finalmente tornata!
Siamo stati a Barga. E’ una citta’ piccola ma molto pittoresca che si trova sul cocuzzolo di una “collina” (ma in realtà e’ alle pendici degli Appennini) in Toscana.
Mi ha colpito molto la posizione del Duomo che si trova sulla cima. Dalla piazza del Duomo si puo’ ammirare dei bellissimi panorami dei Appenini, delle colline e delle cittadine di Toscana.
Le porte del Duomo sono state aperte e dentro entavano dei raggi di sole. In una capella il mio sguardo ha colto un piccolo foglio di carta su cui era scritto :

Ed ancora una impressione. Non ho ancora visto prima un’immagine simile ,eppure in Italia abbiamo visto parecchio: dalle porte aperte del Duomo si vedevano delle montagne e delle colline e uscivi dall’oscurita’ incontro a questo panorama favoloso come se stessi entrando nel Paradiso.
Purtroppo da dentro dove mancava la luce era impossibile fare delle fotografie del panorama solare di fuori.
Cercate di immaginare da soli questo splendore o andate a Barga per vederlo di persona :-)
Io adoro le citta’ piccole con poca gente nelle vie. Quando abiti a Mosca, una metropoli caotica, sai godere la tranquillita’ delle cittadine e dei paesini italiani.

marzo / 2012

Gelato

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Secondo me, era una buona idea comprare del gelato artigianale per il pranzo da Marina. Donatella mi ha proposto di prendere anche qualche cono croccante per poter metterci dentro il gelato. Ci siamo divertiti tutti, sia bambini sia adulti, giocando alla gelateria :-).
In Italia il gelato artigianale e’ una cosa speciale. Bisogna assaggiarlo almeno una volta quando siete in Italia.
Ho cercato di ricordare se a Mosca si possono trovare gelati di questo tipo. In citta’ non ci sono le gelaterie e tantomeno quelle che vendono il gelato della propria produzione. Almeno io non ne conosco. A Mosca il gelato lo vendono nei supermercati o nelle edicole specializzate che si chiamano “GELATO”. A Mosca c’e’ una catena di gelaterie americane, ma quelle non sono di mio gusto.
Se un giorno vi capita di venire a Mosca andate subito nei negozi GUM per assaggiare il gelato piu’ buono e naturale di Mosca :-). In Piazza Rossa, nei magazzini GUM, ormai da tanti anni esiste una propria produzione di gelato buonissimo :-).

(in foto sono i negozi GUM)

maggio /2012

Fare la spesa in compagnia dei cani

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In Italia vedo spesso la gente che entra dentro i negozi assieme ai cani. Qua e’ assolutamente normale. Non posso dire se sono d’accordo con questa decisione.
A Mosca, dove abito io, e’ vietato fare lo shopping in compagnia dei cani. Un cane e’ certamente un amico dell’uomo ma non si sa mai cosa gli puo’ venire in mente in un posto chiuso e pieno di gente. Non credo che il padrone sia in grado di controllare e prevedere ogni reazione del suo amico a quattro zampe, e poi si trovano sempre delle persone che hanno paura di questi animali o non si sentono tranquille in loro compagnia.
Forse sara' normale solo nelle citta’ piccole e nei piccoli negozi? Che ne dite?

maggio /2012

Studiamo l’italiano

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La maggior parte dei nostri amici italiani abitano in Toscana. Qua ho studiato la lingua italiana. Del mio studio io e i miei amici ricordiamo sempre tante cose che ci facevano ridere molto. Tutti conoscono il famoso umorismo toscano. Mi pare sia tipico proprio di questa regione italiana.
E’ naturale fare numerosi errori all’inizio dello studio di una lingua straniera. E’ importante se te li correggono. I miei errori facevano ridere ai miei amici italiani perche’ la gran parte di essi era “sessuale”. Non ero certamente io ad essere fissata col sesso ma erano proprio i toscani per cui quasi ogni parola ha un doppio senso. Uno tra questi e’ sempre sessuale.
Raccontando le ricette delle insalate russe parlavo degli ingredienti vegetali. Chi poteva immaginare che l’insalata la preparano con i piselli ma non con un pisello. Nella lingua russa questa parola è usata al singolare invece in italiano la devo usare al plurale per evitare il doppio senso. Tutti ridevano e io non smettevo di dire che tutti i toscani sono fissati col sesso :).
Anche una semplice parola come la banana/le banane detta da me faceva ridere tutti. Figuriamoci quale effetto faceva a loro la parola uccello :-D.
Allora dovevo essere sempre attenta a non dire qualche parola “pericolosa” e non farmi credere una maniaca sessuale che parla sempre del pisello nell’insalata, della banana e dell’uccello
:-)))).
Aiuto! Per non andare in tilt al mercato non chiamavo la frutta con il suo nome ma mostravo con la mano quello che volevo comprare.
Ora tocca a mio marito far sorridere a me. Ieri in un bar lui ha chiesto due cappuccini e un americano. Un barista gli ha risposto che 2 cappuccini glieli preparava molto volentieri ma trovare un americano sarebbe stato difficile :-). Aveva un bel senso di umorismo questo barista ;-). Dopo un po’ ci ha portato 2 cappuccini e un caffe’ americano.

L’umorismo toscano è illustrato molto bene da questa recitazione di Andrea Bocelli, veramente GRANDIOSA! Ascoltatela e ridiamo insieme :-))

 

maggio /2012

Benetton

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Pensate che all'Outlet di Benetton si possano comprare solo dei vestiti? Anch'io pensavo cosi', ma oggi alla casse ho visto un gran bel libro: tutta la storia di Benetton dall'inizio ai nostri giorni.

Il libro e' grande ed e' molto interessante. Trovo proprio affascinante l'idea di raccontare a tutti che cos'e' la Benetton ricordando le copertine, facendo vedere numerose fotografie, parlando dell'omonima squadra di Formula
Uno etc.

E' stato difficile non comperarlo ;-). Poi, per il prezzo di 5 euro (il prezzo normale e' 29 euro) non si poteva lasciarlo alla casse ;-)...

Ora appena finisco a leggere il libro di Helmut Failoni "L'altra voce della musica. In viaggio con Claudio Abbado tra Caracas e l'Avana" e il nuovo libro di Tiziano Terzani "Un'idea di destino. Diari di una vita straordinaria", subito mi metto a "studiare" la "biografia" della famiglia conosciuta in tutto il mondo.

maggio/2014

Lo sciopero all'italiana e' un bene o un male?

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Chi va spesso all'opera e compra i biglietti online mi capisce bene.

Di solito organizziamo i nostri viaggi in anticipo: guardo il repertorio dei teatri e scelgo gli spettacoli. Qualche settimana fa, tra le esibizioni per me interessanti, avevo notato anche La Carmen al Teatro Carlo Felice di Genova. Abbiamo pensato di andare ad una delle prime serate perche' mi piaceva il cast: Sonia Ganassi, Francesco Meli e Alexander Vinogradov. Purtroppo, per diversi motivi, non siamo riusciti ad andare a Genova proprio in quel periodo. E oggi ho capito che siamo stati fortunati: i primi tre spettacoli sono stati annullati per lo sciopero del personale del teatro.

L'informazione sul sito delle prevendite spiegava: Tutti coloro che hanno acquistato i biglietti possono ritirare i loro soldi o cambiare la data dello spettacolo.

Pero' ora mi viene in mente una domanda: nessuno del personale, e soprattutto dell'amministrazione del teatro, pensa al pubblico? Credo di no! E naturalmente neanche pensa al prestigio del teatro.

Mi stupisce sempre questo modo italiano di cercare di risolvere i problemi. Le persone che vanno all'opera, soprattutto gli appassionati, organizzano sempre le loro visite molto in anticipo. I biglietti comprati su Internet non si possono cambiare online, ne', tanto meno, si puo' andare a ritirare i soldi per uno spettacolo cancellato.

Se vai all'opera in un altra citta' devi pagare l'albergo, e a volte anche l' aereo. E cosa deve fare lo spettatore in questa situazione? Chi gli da' indietro i soldi del viaggio.

In questa situazione, la persona "tradita" deve recarsi al teatro per forza non per il piacere di ascoltare un'opera desiderata, ma per ritirare i suoi soldi. Ma se si abita in un'altra citta' o in un altro Paese??

Dopo queste brutte esperienze non viene piu' voglia di andare a quel teatro.

Questo sciopero non e' un modo per rovinare ancora di piu' la cultura italiana?

maggio/2014

Alla Galleria degli Uffizi c'e' la cultura dell'educazione o solo l'arte?

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Poveri visitatori degli Uffizi ;-)!
Quello che vi cade sul pavimento della galleria degli Uffizi non si ritrova piu’! A meno che non accada un miracolo e un guardiano di sala sia sveglio, non giochi con il cellulare e veda subito quello che avete perso.

Dopo 20 minuti di ricerche noi abbiamo capito:
- che la nostra maglia, caduta 5 minuti prima in una delle sale degli Uffizi, non la vedremo piu’
- che il personale della Galleria non ha proprio tanta voglia di darvi una mano per risolvere la vostra indagine.

gennaio/2014

Lamborghini

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Tutti coloro che viaggiano in aereo sanno che in ogni aeroporto ci sono le automobili che accompagnano un'aereo atterrato al suo "parcheggio".
All'aeroporto Guglielmo Marconi a Bologna abbiamo visto una cosa straordinaria: li', questo lavoro lo fa una Lamborghini ;-)!

agosto/2013

Delusioni e pericoli

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Allora, al ritorno da Rapallo ci e' successa una brutta storia.
Per diversi motivi siamo costretti a prendere un'automobile a noleggio. Lo facciamo ormai da 10 anni e sempre da Hertz. Siamo diventati clienti Gold, ma al posto del previlegio abbiamo solo una marea di problemi.

Quel giorno andavamo da Lucca a Rapallo. In autostrada abbiamo fatto una sosta in un autogrill per controllare la pressione delle gomme. Lo facciamo sempre per avere almeno il minimo controllo dell'auto. Le gomme erano a posto e siamo andati avanti. Abbiamo passato la giornata a Rapallo e Santa Margherita e verso le 19 siamo tornati indietro.

Era gia' buio quando, in autostrada, in piena velocita' abbiamo sentito un rumore strano: crik crak, crik crak. La nostra auto ha cominciato a perdere la velocita' e pian piano abbiamo dovuto fermarla per forza. Quel pezzo di autostrada e' abbastanza stretto e non c'e' neanche un posto per fermare la macchina senza pericoli. Siamo scesi per vedere che cos'era successo. Nel buio abbiamo visto solo che la gomma di dietro era completamente scoppiata. Cosa ci rimaneva da fare in questa brutta situazione? Abbiamo fatto 200 metri a piedi per trovare almeno un pulsante dell’SOS o una piazzola di sosta dove sarebbe stato possibile spostare l'auto, ma non abbiamo trovato nulla. Camminare avanti nel buio era pericoloso. Siamo tornai all'auto e poi e' successo un vero miracolo. E' arrivata la polizia! Facevano i controlli di quel pezzo d'autostrada e hanno visto noi.

Chissa' quanti pericoli ci avrebbero aspettato e per quanto tempo saremmo dovuti rimanere prigionieri della pericolosa situazione in autostrada. I poliziotti ci hanno chiamato un carroattrezzi e sono rimasti assieme a noi ad aspettarlo.

Il carroattrezzi ci ha spostati fuori dall'autostrada ma la storia non e' finita qui. Hertz mi ha fatto perdere un’ora e mezzo facendo infinite e quasi inutili conversazioni al telefono. Sia noi sia il carroattrezzi siamo stati costretti a perdere tempo in mezzo al nulla per capire cosa dovevamo fare con l’auto e come tornare a casa. Non sanno dare istruzioni brevi e chiare nelle situazioni come questa.

Abbiamo dovuto cercare di trovare una soluzione da soli. Dopodiche’ lo stesso carroattrezzi ci ha portati in campagna in un piccolo albergo dove siamo stati obbligati a passare la notte perche' solo l’indomani Hertz ci ha potuto cambiare l'auto.

Di mattina ci aspettava un'altra brutta sorpresa. Nel buio in autostrada non abbiamo visto che anche la gomma davanti aveva un grosso difetto. Di mattina, sul carroattrezzi, con il volante girato abbiamo visto che la parte interna del pneumatico era quasi distrutta.

Hertz ci aveva dato una macchina a noleggio con DUE gomme quasi finite! Quella di dietro si era sgonfiata in un attimo. Questo vuol dire che non era stato un chiodo. La sera avevamo pensato che poteva essere stato un pezzo di ferro a tagliare la gomma, ma quello che abbiamo visto di mattina ci ha fatto venire dei dubbi e pensare delle brutte cose di Hertz.

Siamo tornati con lo stesso carroattrezzi all'aeroporto di Pisa. Non siamo riusciti ad avere in cambio della stessa classe un'auto in buone condizioni e, per non rischiare di nuovo, abbiamo dovuto pagare ancora per prendere un'altra di classe superiore.

Non e’ l’unico problema che abbiamo avuto con Hertz. Quando siamo arrivati in Italia, all'aeroporto di Torino ci hanno dato un'auto sbagliata. L'abbiamo scoperto per caso solo in albergo. La mattina dopo siamo stati costretti a tornare all'aeroporto per chiedere o la sostituzione della macchina o i 270 euro di differenza che avevamo pagato in più. Avevamo fatto la prenotazione un mese e mezzo prima del nostro arrivo e il prezzo avrebbe dovuto essere lo stesso della prenotazione.

Abbiamo perso un’ora per risolvere il problema e non e’ la prima volta che capita. Trovo strano che siamo noi a dover spiegare ai dipendenti di Hertz il listino prezzi e la differenza di prezzo tra le diverse classi di auto. Spesso invece loro non vogliono neanche capire il problema e non ascoltano neppure quello che dici tu. Forse perche’ siamo stranieri.

Alla fine abbiamo cambiato auto con quella che abbiamo pagato, ma che fatica! E poi e’ successo quello che e’ successo.

Riflessioni

1. Mi chiedo come controllino le macchine e perche’ abbia dovuto essere io a cercare di sapere cosa fare nella nostra situazione con l'auto rotta, come tornare a casa, dove dormire e dove lasciare l'auto. Perche' abbiamo perso quasi due ore al telefono cercando di capirlo sul carroattrezzi, in mezzo alla strada, facendo perdere tanto tempo anche all'autista. E perche' non sono stati i dipendenti di Hertz a propormi le soluzioni, spiegarmi bene e presto dove dovevamo portare l'auto, come tornare a casa senza alle 22 o trovare un albergo dove avremmo potuto passare la notte prima che Hertz ci cambiasse l'auto? Questo sinceramente non l'ho capito!

Devo aggiungere inoltre che abbiamo pagato a Hertz L'ASSICURAZIONE TOTALE DELL'AUTO!!!!

2. Neanche a Pisa il giorno dopo ci hanno aiutato. Alla mia domanda al capo dell'ufficio Hertz, a chi tra i responsabili della compagnia potevo scrivere per raccontare quello che era successo e avvisare del pericolo, mi hanno dato un numero di telefono e un indirizzo e-mail senza destinatario? La grande Hertz, conosciuta in tutto il mondo, non dovrebbe avere un indirizzo postale e un responsabile al servizio dei clienti? Vi pare?
Voglio sperare che Hertz desideri conoscere la storia successa a noi, visto che e' brutta e pericolosa e c'e' la necessita' di fare dei controlli.

Non trovo altra soluzione che andare ad un'associazione dei consumatori per chiedere il loro aiuto. Se e’ accaduto a noi allora puo' accadere anche agli altri. La gente che prende le auto a noleggio da Hertz rischia di avere dei grossi problemi e si trova magari anche in pericolo!

Ancora una cosa. Non comprendo perche' i dipendenti di Hertz non abbiano nessuna voglia di capire, seguire e aiutare il cliente. Sembra quasi che nessuno sia responsabile di nulla, nemmeno del buon nome di Hertz. Credo sia un brutto segno per qualsiasi cliente di questa ditta.

ottobre/2012

Osservazioni

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- Gia' il 10 ottobre alcuni negozi hanno decorato le vetrine per il Natale e hanno cominciato a vendere le cose natalizie.

- Quando fa caldo e c'e' il sole gli Italiani si lamentano e vogliono l'aria fresca e la pioggia. Invece, quando piove e fa fresco si lamentano lo stesso e vogliono il caldo e il sole.

- Avere una pausa pranzo che dura 3 ore e' una vera esagerazione. Per questo motivo, qualche volta non ho potuto sbrigare i miei affari. In tre ore si va in aereo dall'Italia a Mosca o a San Pietroburgo, ma agli Italiani ci vogliono solo per mangiare ;-).

- Internet in Italia e' una vera tortura. Trovare un bar/un caffe' con il wi-fi e' una vera difficolta'. Avere Internet veloce e' un doppio problema. Spesso per questo motivo mi si blocca tutto il lavoro.

Un’informazione: a Mosca Internet c'e' sui mezzi pubblici, nella metropolitana e certamente in ogni bar e ristorante, spesso gratis. Internet all'italiana c'era a Mosca 10 anni fa.

- In Italia l'allestimento delle vetrine e' una vera arte. Lo cambiano spesso e lo trovo molto comodo per i clienti. Si puo' guardare e scegliere cosa comprare anche dopo la loro chiusura.

- Sono le 11 di mattina ma alcuni bevono il vino o la birra e mangiano la pizza. Boh! Per certe persone le 11 sono l'ora di pranzo o dell'aperitivo ;-).

- La polizia in citta' fa le passeggiate facendo due chiacchiere oppure va in auto facendo le stesse chiacchiere ;-). Sembra sia un lavoro molto salutare: camminare piano, respirare l'aria fresca e chiacchierare del piu' e del meno ;-).

- Urlare per le vie della citta' il venerdi' fino alle 3 di mattina e' quasi la norma per molti Italiani. Chissa' se le mamme hanno parlato loro del Galateo.

ottobre/2012

Una osservazione

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Ho notato una cosa interessante. In Italia c'e' il culto della moda maschile :-).
Mi chiedete come l'ho scoperto?

Potete correggermi se sbaglio. Avete mai notato che nelle citta' italiane ci sono piu' negozi da uomo che da donna? Puo' darsi che non siate d'accordo. Che ne dite?

ottobre/2012

Santa Maria del Fiore e Filippo Brunelleschi

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Tutti coloro che amano e conoscono l'Italia hanno sentito il nome di Filippo Brunelleschi, che ha costruito per il Duomo di Firenze una cupola gigantesca. Nel Cinquecento essa era la più grande nel mondo e nessuno sapeva costruire qualcosa di simile. Brunelleschi era appena tornato a Firenze da Roma dove studiava l'architettura. Era l'unico architetto che sapeva come costruire una cupola cosi' grande. Per quell'epoca era una costruzione straordinaria.

Brunelleschi era l'unico tra i numerosi grandi artisti fiorentini del Cinquecento, che lavoravano a Firenze, e che e' stato sepolto onorevolmente nel Duomo della città.

C'e' una cosa sola che io non riesco a capire. Se entrate in Santa Maria del Fiore, vi assicuro che senza una spiegazione non troverete la tomba del grande Brunelleschi. E' sepolto nella cripta. La sua tomba e' semplicissima. Ora si trova a destra del negozio dove vendono i souvenir. Una pietra messa a terra con una semplice scrittura del nome e cognome si trova dietro un cancello.
Avete mai visto le tombe di Galileo o di Michelangelo a Santa Croce? Puo' darsi che Brunelleschi fosse meno importante del grande Michelangelo, ma PERCHE' e' stato sepolto così'? Essere sepolto in qualsiasi posto del Duomo era onorevole e non importava se la tomba si trovava nel posto che non trova nessuno? Boh, qualcuno forse sa spiegarmelo? Sono veramente curiosa.

ottobre/2011

Aeroporto Sandro Pertini

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Oggi, mi è venuta in mente una breve storia da ridere.
Un giorno, andavamo in aereo a Torino. Avvicinandoci alla città, il pilota ha deciso di parlare con i passeggeri e ci ha detto che tra poco atterravamo all'aeroporto "Sandro Pertini". La gente, appena ha sentito questa informazione, ha cominciato tutta a cercare con lo sguardo le hostess e a cercare di capire dove il pilota aveva deciso di atterrare con il nostro aereo. Per un secondo anch'io ho pensato che magari avevamo sbagliato aereo.
Vista la preoccupazione della gente, una hostess ha spiegato gentilmente a tutti che il pilota era molto preciso ed aveva chiamato l'aeroporto di Torino con il suo vero nome :-).

Così, tutti hanno saputo che vicino a Torino si trova l'aeroporto "Sandro Pertini", invece molti lo chiamano semplicemente l'aeroporto di Caselle :-).

E voi, lo sapevate?

agosto/2011

Pittore senegalese

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Non posso non scrivere qualche parola su questo personaggio che ho incontrato per caso, camminando per il lungomare di Lerici.
I ragazzi di colore li vedo oramai da molti anni nelle vie italiane. Spesso sono quelli che vendono cose diverse, mettendole sulle lenzuola sull’asfalto. A volte sono quelli che ti propongono di comperare da loro un accendino o i fazzoletti di carta, e ti seguono sulle spiagge o ti avvicinano nei caffè o nei ristoranti. Ci sono anche quelli che vendono i libri scritti dai loro concittadini.
Questa volta ho visto dei quadri semplici pieni di colore, e non sono riuscita a passare oltre senza fissare il mio sguardo su queste stupende cose d’arte. Mi sono fermata e subito ho desiderato avere una di queste immagini. Il ragazzo di colore ha cominciato a parlarmi in ottima lingua italiana, raccontandomi le storie della nascita di questi quadri. Mi parlava della vita in Senegal che aveva dipinto. Più mi parlava più il desiderio di comperare diventava più forte. Ho scelto e acquistato una piccola immagine. La potete vedere in questa foto. E’ fatta con lo smalto sul vetro.
Mi piace tanto! E’ semplicissima, ma tanto carina.Sono andata via, ma sono rimasta veramente colpita da quel ragazzo. Non mi aspettavo di trovare tra quei ragazzi di colore una persona tanto intelligente e bravissima.
La vita non e’ mai facile e anche tra i ragazzi di colore che vendono sulle vie diverse cose, ci sono delle persone molto intelligenti, come quel ragazzo che ha fatto questo “pezzo artistico” ispirato dalla sua vita senegalese.

luglio/2011

In Italia. In una libreria fiorentina

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Fedor Dostoevskiy “I fratelli Caramazof” 4.5 euro
Fabio Volo ” Il tempo che vorrei” 18 euro

febbraio/2011

Le statue

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Mi piacciono i palazzi vecchi. Una volta, camminando per una via di Mosca,ho alzato la testa e sul davanzale al quarto piano ho visto un busto di gesso. Mi guardava dalla finestra, ed in questa immagine c'era qualcosa di particolare, mai visto prima.

Da quel giorno i busti "mi seguono" dappertutto! :-) Magari li seguo io, e questa immagine che mi guarda dalle finestre e' veramente spettacolare.
Ora anche sul mio davanzale c'e' la testa di Afrodite.
Quando siamo andati a Stoccolma, ho fatto uno scatto improvviso di una finestra. Il risultato, che ho visto dopo sul monitor del mio computer, non era per niente male: il busto di un piccolo angelo o bambino dietro la finestra sporca. Ma questa assenza di un vetro pulito apporta alla fotografia un vero effetto di antichità.
Due mesi fa a Carrara faceva un tempo bellissimo, la primavera si avvicinava e il sole era già caldo e forte. Non avevo mai visto questa città sotto i raggi del sole. In una via poco distante dal centro, sono stata colpita da una visione. Dalle finestre del terzo piano di un palazzo storico, si vedevano grandi statue di gesso. Il vetro delle finestre non era trasparente e per questo motivo le immagini erano sfocate, ma così sembravano più artistiche ed erano veramente fantastiche! Dall'altra parte di questo palazzo abbiamo trovato l'ingresso con il cartello "Accademia d'Arte". Non sono più riuscita ad andar via senza provare a chiedere il permesso di entrare e visitare questo posto. I signori dentro sono stati gentilissimi ed abbiamo visto ancora tante belle cose. Ma quella vista delle grandi statue antiche, dalle finestre, sotto i raggi del sole, non l'ho mai dimenticata!
Forse ho "beccato" la mania delle finestre artistiche con i busti sui davanzali che guardano dalla finestra :-)
Guardate da soli!

giugno/2011

In Italia. Milano. Il teatro di Giorgio Strehler. Eduardo De Filippo “Le bugie con le gambe lunghe”

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Sono finite le vacanze italiane e torno ai miei articoli italiani e al mio diario italiano.Un evento di questo viaggio in Italia e’ stato la visita di un teatro conosciuto in tutto il mondo, un teatro con una grande storia, che e’ stato creato nel lontano 1947 da due grandi italiani Paolo Grassi e Giorgio Strehler.Lo spettacolo e’ stato divertentissimo. In certi momenti mi venivano le lacrime dal riso.L’unica cosa che non abbiamo capito: perché il pubblico italiano entra nella sala con i vestiti in mano e non li lascia in guardaroba? In Russia nessuno si permette di entrare nella sala del teatro vestito con il cappotto o la pelliccia. Il galateo e il rispetto verso gli attori e’ sempre al primo posto. Come si dice da noi, il teatro e’ un tempio dell’arte.

febbraio/2011

In Italia: una cena a Torino

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A volte penso che la fantasia degli italiani non abbia fine. Qualche giorno fa abbiamo cenato in un famoso ristorante storico in piazza Vittorio Veneto a Torino. Era la prima serata calda dopo i numerosi giorni freschi che hanno caratterizzato la penisola italiana negli ultimi tempi. Bella serata in compagnia dei nostri carissimi amici torinesi. Moltissima gente era a cena fuori e di tanto in tanto si avvicinavano persone che suonavano qualche strumento musicale. Certi erano veramente bravi ed invece altri erano veri dilettanti. All’improvviso la nostra amica ha cominciato a ridere dicendomi : ”Ma guarda questo signore, mi fa ridere solo a vederlo”. Mi sono girata ed ho visto un signore con il cartello sul petto: ”Vendo barzellette”.

Era per la prima volta che nelle vie italiane ho visto un signore che cercava di guadagnare in questo modo originale. Dopo qualche secondo un signore alla tavola vicina gli ha pagato 5 euro e ha ascoltato una barzelletta da quel sagace venditore di storielle grottesche.

giugno/2010

 
 
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